Genova. Decine di metri quadrati di copriferro crollati, mentre i piloni sono invasi dall’acqua. Questo l’aspetto esterno del viadotto Piani, sulla A26, nel comune di Campo Ligure, che sta facendo tremare i residenti della Valle Stura.
Sono proprio i cittadini a segnalarci la condizione di questo ponte su due carreggiate distinte, che, almeno visivamente, appare decisamente ammalorato in diversi punti, sia sulle pile sia in alcuni tratti dell’impalcato su cui corre il piano stradale.
Visto da sotto, l’opera conferma la sua sofferenza: come più volte abbiamo fatto su queste pagine abbiamo quindi documentato quello che abbiamo visto, senza pretese di giudizio ingegneristico sulla staticità dell’infrastruttura, ma riportando una situazione che, ad un anno e mezzo dal crollo di Ponte Morandi, oltre tutte le notizie di queste settimane, riesce ancora a stupire.
Il viadotto Piani, costruito negli anni 70, è operativo dal 1977 sulla A26 tra Masone ed Ovada, e segue lo schema costruttivo di molti altri viadotti simili della tratta, come il Gargassa, saltando per 294 metri l’omonima località del comune di Campo Ligure, sopra l’ex cotonificio.
Sono diverse le pile che presentano ampie parti di copriferro cadute (o rimosse) che da tempo hanno lasciato in balia degli elementi l’armatura del calcestruzzo, che in molte parti si sgretola al tocco. Le opere più a nord sembrano essere particolarmente ammalorate. Ma non solo: sono diversi i piloni che ad oggi risultano allagati con diversi centimetri d’acqua al loro interno (nonostante non piova da settimane), con segni di marcescenza al loro interno. Una situazione che ricorda il viadotto Recco, di cui avevamo documentato in precedenza le condizioni allarmanti.
Anche sotto l’impalcato si possono scorgere diversi punti in cui l’acqua da tempo sta “rovinando” il cemento, anche a causa di innumerevoli guasti e parti mancanti dei pluviali. Alcuni di questi, a pezzi, giacciono ai piedi delle pile o “appesi” e pericolanti su travi e piloni. Alla base delle pile si trovano anche molti resti di parti in cemento probabilmente rimosse in interventi abbastanza recenti (in alcuni giunti è possibile notare parti in cemento successive) che formano una discarica a cielo aperto a pochi passa da un sentiero del Parco Regionale del Beigua in cui il viadotto si trova.
Stando a quanto pubblicato da Autostrade per l’Italia, lo stato di salute del Piani ha una votazione di 50, il più alto del documento, che prevede interventi entro 5 anni, ma nello stesso documento è previsto che la valutazione di enti terzi sarebbe stata completata entro lo scorso dicembre. Nelle prossime settimana questo documento dovrebbe essere aggiornato con tutti i dati: un eventuale cambiamento del voto, qua in valle, oramai, non stupirebbe nessuno.
LA NOTA DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA SUL VIADOTTO PIANI