Genova. Una falda ai piedi di un pilone mette a rischio la sicurezza del terreno su cui sorge il viadotto Veilino, sulla A12, e di conseguenza potrebbe creare criticità per la struttura autostradale. Questo è l’esito del monitoraggio svolto nei giorni scorsi dal super perito Placido Migliorino, inviato dal Mit per analizzare lo stato di salute di alcuni viadotto genovesi.
Dal report sono emersi due tipologie di problemi per il viadotto che salta l’omonimo torrente: uno riguarda l’ammaloramento di un giunto, su cui dovrebbe essere stato completato l’intervento di messa in sicurezza, svolto questa notte grazie con l’utilizzo del carro ponte semovente e la chiusura di una carreggiata, quella verso Livorno.
L’altro problema è invece relativo alla frana che si verificò nel 2002 e che ha richiesto interventi di consolidamento sul pendio che sono stati svolti tra il 2010 e il 2015 e che hanno evitato che lo smottamento si abbattesse sul viadotto. Tali interventi obbligavano all’acquisizione di un piano di monitoraggio che però, a quanto si apprende, non c’era: per questo oggi è stato concordato un piano ad hoc tra il commissario straordinario per la sicurezza autostradale per la Liguria e il Piemonte del ministero dei Trasporti, Placido Migliorino e Aspi, correlato all’emissione delle allerte da parte della Protezione civile.
Secondo le prime indiscrezioni, il piano scatterà in fasi diverse, a seconda del livello di allerta: con la gialla saranno effettuate misurazioni sia sulla falda, che sul quantitativo di acqua e sugli inclinometri ogni sei ore; con l’arancione ogni ora, e con la rossa ogni mezz’ora.
Se la misurazione della falda, quindi della quantità d’acqua, arriverà a 20 metri saranno attivate le squadre predisposnte alle chiusure del tratto autostradale. Se l’acqua arriverà a 10 metri si entrerà in una condizione di pericolo, e a quel punto si chiuderà l’autostrada. Discorso analogo per gli inclinometri: se l’inclinometro si sposta di 3 mm si attivano le squadre, se si sposta di 5 mm si chiude l’autostrada.

Nelle prossime ore, presso la sede del Mit dovrebbero essere messi a punto anche i report per quanto riguarda le ispezioni svolte in questi giorni sui viadotti Bisagno, Recco e Sori, già finiti nelle carte della procura, e passati sotto la lente da parte del superperito inviato dal governo.