Genova. Piloni ammalorati con tondini esposti che si sgretolano al tocco e la base di un pilone allagata da diversi centimetri d’acqua: questo è il viadotto Recco, il gigante della A12 che salta la valle dell’omonimo torrente, e che in questi giorni è comparso nelle liste dei ponti al centro di accertamenti da parte della procura di Genova.
Nessun problema legato alla staticità della grande infrastruttura, inaugurata nel 1969, come più volte sottolineato dalla stessa magistratura, ma piuttosto qualche possibile criticità legata alle manutenzioni: siamo andati a verificare l’aspetto della opera, e, ancora una volta, abbiamo constatato, almeno visivamente, che qualche problema evidentemente esiste. Eccome.
I piloni più orientali, infatti, presentano molteplici punti con distaccamenti del copriferro in calcestruzzo superficiale, cosa che espone i tondini dell’armatura di ferro agli elementi della natura. Ma non solo: anche il sistema di captazione delle acque meteoriche sembra essere non funzionante al 100%, visto che anche a distanza si vedono i segni lasciati dalle colature d’acqua piovana sulla struttura.
Da vicino la situazione appare, almeno superficialmente, ancora più critica: l’acqua che cola sulle pareti delle pile, provenendo dall’impalcato, ha generato muschio e ossidazioni varie, che interessano giunti, pile e la parte sottostante l’impalcato. A metà della carreggiata, da sotto, è visibile una traccia di infiltrazioni probabilmente derivate dall’acqua piovana filtrata dal sistema di raccolta.
Dentro una pila, poi, alcuni centimetri d’acqua ne allagano il fondo; siamo entrati dalla porticina di servizio che abbiamo trovato sfondata, e, con i piedi in acqua abbiamo documentato l’aspetto interno della costruzione: anche dentro, in diverse parti, l’intonaco è mancante e il ferro del calcestruzzo è a “portata di mano”, e in alcune parti l’ossidazione lo rende friabile al tocco.
I problemi legati agli impianti di drenaggio della acqua piovana sono comuni a diversi viadotti, come abbiamo visto per Bisagno, (da cui, due mesi fa, durante un temporale cadde un pezzo di pluviale), e Sori, e anche su questi Autostrade per l’Italia sta intervenendo, come più volte riportato in questi giorni. Ma proprio sulle infiltrazioni verterebbe una relazione depositata nelle scorse ore in procura, nell’ambito del nuovo filone di inchiesta legato ad eventuali omissioni di lavori.
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