Rapallo. Mancava solo l’ufficialità, ora l’ordinanza del Comune toglie ogni dubbio. Scatta il divieto di balneazione permanente per il fronte mare di Rapallo, dalla nuova spiaggia delle Saline (esclusa) fino alla foce del Boate. È l’effetto dei campionamenti eseguiti da Arpal prima della stagione balneare, che per il quinto anno consecutivo hanno classificato la qualità dell’acqua come scarsa in base alla concentrazione di batteri fecali dannosi per la salute.
Il provvedimento colpisce direttamente i bagni Lido&Flora, stabilimento che occupa l’arenile sotto piazza IV Novembre. Che però, a differenza del passato, oggi può contare su una piscina con acqua depurata. Chi vorrà fare il bagno in mare a Rapallo potrà comunque rinfrescarsi sulla nuova spiaggia pubblica ricavata sotto lungomare Vittorio Veneto, rimasta esclusa dalla lista dei campionamenti per una banale questione burocratica (lì c’era solo una massicciata a protezione della passeggiata).
Una situazione che crea malumori nella città del Tigullio, proprio alla vigilia delle elezioni per il rinnovo della giunta comunale. L’entrata in funzione del depuratore era stata accompagnata dalla promessa che sarebbero finiti i divieti di balneazione, ma la situazione non è migliorata negli ultimi anni. Sotto accusa gli scarichi fognari abusivi che inquinerebbero l’acqua di rii e torrenti compromettendo così la qualità del mare.
Quella di Rapallo non è certo l’unica spiaggia risultata inquinata dalle indagini di Arpal. A Genova l’acqua è “scarsa” in quattro punti (Boccadasse, Priaruggia, Pegli e Sturla Ovest), a Santa Margherita Ligure non soddisfa i requisiti Ghiaia e altre aree mostrano gli stessi problemi a Imperia e Sanremo. Per tutte queste località è stato disposto un monitoraggio intensificato durante i mesi estivi, ma nessun’altra va incontro allo stop permanente.