Genova. Un’unica corsia aperta da Masone a Voltri, gallerie chiuse e cantieri ancora operativi: questa è l’A26 a pochi giorni dalla fine del lockdown totale, con la previsione di una ripresa di molte attività produttive che porterà a far crescere il traffico privato e pesante sulla principale direttrice tra Liguria e il nord ovest del paese.
“Sarà un’odissea – scrive in un comunicato stampa il GruppoViabilità Valli Stura e Orba, che in questi mesi si è attivato in rappresentanza dei residenti della vallata – la situazione in cui ci si trova a pochi giorno dall’inizio della fase 2 è addirittura peggiorata rispetto a prima, e non è dato sapersi a che punto siano i lavori sotto la galleria Bertè chiusa da dicembre, e sotto le altre gallerie chiuse in queste settimane”.
Ma non solo: nel tratto verso nord, tra Masone e Ovada sono operativi altri cantieri: “Non sappiamo quale sia lo stato dei lavori nella galleria Roccadarme, chiusa dopo ispezioni notturne lo scorso febbraio, e mai più riaperta“.
“Ci saremmo attesi che in questo lungo periodo di fermo del paese per l’emergenza Covid-19 Autostrade per l’Italia non solo avrebbe potuto finire i lavori sotto la galleria Bertè, ma anche terminare le ispezioni sotto le altre gallerie”. Una evoluzione, quindi, che potrebbe impattare pesantemente con il rinnovato traffico di pendolari e mezzi pesanti.
“Nonostante tutti i disservizi, rimane ad oggi ancora lettera morta la nostra richiesta di esenzione dal pedaggio avanzata dal nostro gruppo e portata nelle sedi istituzionali dai sindaci nei nostri comuni – concludono – segno ulteriore della mancanza di sensibilità e di rispetto per noi cittadini, contribuenti ed utenti”.
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