Genova. Sarebbero dei pezzi di onduline di Eternit ad aver inquinato la spiaggia di Priaruggia, una delle spiagge libere più frequentate e amate dai residenti del levante. Lo rivelano le indagini condotte da Arpal insieme alla Asl3 i cui campionamenti venerdì pomeriggio hanno portato alla chiusura della spiaggia dopo il rilevamento delle particelle di amianto.
La Procura di Genova è stata informata nei giorni scorsi ed è in attesa della relazione finale per aprire formalmente un fascicolo per abbandono di rifiuti pericolosi che il procuratore aggiunto Ranieri Miniati affiderà a uno dei pm del gruppo ambiente per i successivi accertamenti. Secondo quanto appreso i pezzi di onduline ritrovate sarebbero molto levigate, quindi non è escluso che siano state portate sulla battigia da una delle ultime mareggiate che hanno interessato la costa genovese.
La spiaggia nel frattempo resta chiusa e i tempi per la riapertura restano incerti. E’ molto probabile che la Procura sequestrerà alcuni campioni di eternit ma la questione complessa è quella della bonifica.
Gli uffici tecnici del Comune, che nei giorni scorsi hanno effettuato alcuni sopralluoghi con Asl3 e Arpal, non hanno ancora ultimato le verifiche necessarie. “Sarà necessario avere un quadro preciso per stabilire che tipo di intervento dovrà essere messo in atto per la bonifica”, spiega l’assessore all’Ambiente Matteo Campora. La più onerosa delle ipotesi, nel caso dovesse emergere che il materiale amiantifero si è sbriciolato in ambiente in piccolissimi frammenti, potrebbe dover essere quella di rimuovere e sostituire interamente il sedime di ciottoli, sabbia e pietrisco. Un lavoro, questo, che non solo ritarderà ulteriormente il completo accesso alla spiaggia ma potrebbe non essere compatibile con la prima ripresa della stagione balneare.