Genova. Situazione fuori controllo al terminal Psa di Pra’ dove questo pomeriggio centinaia di camionisti si sono assembrati all’ingresso a causa del blocco pressoché totale delle operazioni di carico e scarico della merce. Colpa non tanto dello sciopero generale indetto dai sindacati di base – che ha contribuito a peggiorare la situazione – ma di uno sciopero a singhiozzo indetto per oggi dalla Rsu del terminal.
“Sapevamo che avrebbe generato grandi difficoltà operative. Per questo avevamo scritto a Prefettura e Autorità di sistema portuale, che hanno lasciato che le cose succedessero. L’esasperazione è tanta, dal punto di vista sanitario non c’è sicurezza, ci sono migliaia di trasportatori in un piazzale completamente saturo e questa notte non avranno bagni, docce e servizi essenziali. È una situazione inaccettabile”, tuona Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito.
Lo sciopero a singhiozzo era stato annunciato da oggi al 15 ottobre dalle 11 alle 15 e dalle 17 alle 19, ma c’è il rischio che salti anche il terzo turno a partire dalle 21. L’astensione proclamata da Usb, Cobas e Cub ha fatto il resto “ma comunque nel pomeriggio saremmo arrivati al dunque”, spiega Tagnochetti. E così oggi a un certo punto gli uffici hanno chiuso e centinaia di camionisti sono rimasti fuori ad attendere.
Attesa che probabilmente durerà ancora parecchie ore. Gli incontri tra Psa e la relativa Rsu sono già in corso ma la fumata bianca potrebbe arrivare non prima di mercoledì, perciò domani lo sciopero a singhiozzo riprenderà con un enorme flusso di mezzi pesanti da smaltire. Alcuni trasportatori hanno deciso di allontanarsi spiegando che non opereranno all’interno del Psa finché non sarà risolto il blocco. Gli altri rimarranno sul piazzale anche durante la notte. Il caos potrebbe riproporsi quindi anche nei prossimi giorni.
Intanto le aziende contano altri danni. “Chi gestisce gli accumuli di camion in arrivò anche in termini di sicurezza sanitaria e dignità sociale – si chiede infine Tagnochetti -? Che risarcisce le aziende dell’ennesima ed insostenibile perdita produttiva?”