Genova. Cinquanta tamponi in meno di due ore nel terzo giorno di apertura al pubblico. Mentre arriva la notizia del primo caso di Covid in un asilo di Genova, il trend di crescita esponenziale rende l’idea di quanto il nuovo centro allestito all’ospedale Gaslini nei prossimi mesi sarà un punto di passaggio obbligato per centinaia di bambini e ragazzi residenti a Genova e dintorni – ma anche insegnanti e genitori – che dovranno verificare se sono positivi o meno al coronavirus in base alla prescrizione di un pediatra o di un medico di famiglia.
La tensostruttura è stata allestita in un grande piazzale davanti all’ingresso dell’ospedale di giorno, in corrispondenza dell’accesso nord dell’istituto in via Redipuglia. Per consentire l’accesso ad auto e moto in modalità drive through è stato necessario abbattere qualche muretto e ripensare l’intera organizzazione dell’area. Manca ancora qualche elemento di segnaletica sull’asfalto, ma il centro tamponi è completamente operativo ed è già entrato a regime con orario 8-16 dal lunedì al venerdì e 8-12 al sabato.

Ci sono due itinerari diversi, uno per chi arriva con un veicolo e uno pedonale, molto meno usato. Nella stessa area confluisce anche chi deve entrare in ospedale per qualunque altro motivo (visite, ricoveri, operatori) che viene sottoposto al tampone nello stesso tendone, ma con un percorso separato per evitare ogni tipo di contatto. È anche possibile parcheggiare in presenza di particolari esigenze. All’interno della tensostruttura si viene accolti dal personale addetto a ricevere e gestire le prenotazioni, quindi (in caso di accesso pedonale) si viene accompagnati in un box per effettuare il prelievo. Tutta l’area è climatizzata e riscaldata, dotata di una spaziosa sala d’attesa.
Ma quanti tamponi potrà fare al giorno il Gaslini? Spiega Paolo Petralia, direttore generale dell’istituto: “Se parliamo di test eseguiti, contando che viene assegnato un appuntamento ogni cinque minuti con cinque postazioni in grado di operare in parallelo, su otto ore giornaliere il numero è molto alto. Ma poi questi tamponi devono essere processati. La macchina che abbiamo ci consente di analizzarne 280 al giorno lavorando 24 ore su 24, al momento siamo a 210 sfruttando tre turni su quattro. Quando si esaurirà questa capacità dovremo per forza appoggiarci sul San Martino”.
Per quanto riguarda il servizio di call center del Gaslini ammontano oggi a 177 le telefonate ricevute, di cui il 20% circa interrotte dall’utente prima della risposta dell’operatore. In giornata sono arrivate anche sette mail alla casella dedicata. “La questione principale è la necessità di fare il tampone e di essere chiamati per la prenotazione del pediatra, un tempo di attesa che le famiglie faticano a sopportare – racconta Luisa Pozzo, una delle operatrici – ma ci sono chiamate anche da parte degli insegnanti. Tante chiamate non hanno a che vedere col servizio, ma cerchiamo comunque di dare risposte”.
Al momento tutti i tamponi effettuati al Gaslini sono negativi (la bimba dell’asilo genovese era stata ricoverata domenica perché sintomatica e il test era stato eseguito prima che scattasse la nuova procedura). Anche i 22 tamponi mancanti di ieri sono risultati tutti negativi. Oggi sono stati prenotati e presi in carico 104 tamponi: di questi 41 sono già stati refertati sono negativi, 34 sono in fase di processazione, mentre gli ultimi 29 arrivati dopo le ore 16 saranno processati domattina (giovedì).

Un consiglio alle famiglie? “Bisogna considerare che il tampone non è una misura urgente – spiega Petralia -. Siate consapevoli che il pediatra di libera scelta è in grado di constatare se quei sintomi, sempre più simili all’influenza di stagione, meritino o non meritino un accertamento. Ma non è una panacea, è uno strumento per tracciare e limitare. Non viviamolo con ansia”.