Genova. Non sarà davvero un’inaugurazione, come l’ha definita oggi il ministro dei Trasporti Matteo Salvini nell’annuncio durante l’inaugurazione del Salone Nautico, ma di certo sarà l’occasione per svelare al pubblico la struttura che in questi giorni si staglia in bella vista davanti al padiglione Jean Nouvel. Il 27 settembre, tra poco più di una settimana, la nuova Torre Piloti sarà svelata al pubblico per la prima volta dall’interno, anche se per l’entrata in funzione bisognerà aspettare ancora qualche mese.
I lavori ormai sono terminati. Lo scorso 2 agosto è stata issata la caratteristica copertura a 65 metri d’altezza, un cappello di quasi 800 metri quadrati per 150 tonnellate di peso, ed è stata posizionata la cabina di controllo. Sulla sommità è stata montata l’antenna che raggiunge la quota di 95 metri sul livello del mare. Nell’ultimo mese, infine, sono stati montati e collaudati i due ascensori che corrono lungo il traliccio centrale affiancato da un sistema di scale esterne. Gli spazi interni adesso vanno arredati e attrezzati con le dotazioni operative al servizio di piloti e uomini della guardia costiera. Il trasferimento è previsto ad oggi per gennaio 2025, ma non si esclude che si possa completare il tutto entro quest’anno.
Venerdì 27 settembre, come detto, sarà in ministro Salvini a “inaugurare” l’edificio disegnato dall’architetto Renzo Piano. Avrebbe dovuto farlo ieri un altro ministro, Adolfo Urso, titolare delle Imprese e del Made in Italy, coinvolto poi da un cambio di programma. Un cerchio che si appresta a chiudersi a più di 11 anni dalla strage della Torre Piloti, abbattuta dalla nave Jolly Nero della compagnia Messina che costò la vita a nove persone. Una ricostruzione lunga e complessa, con mille incertezze sul posizionamento, le perplessità delle riparazioni navali e degli stessi piloti, le varianti progettuali e i conseguenti ritardi. Tra pochi mesi gli operatori del traffico navale torneranno a vedere fisicamente il mare attraverso le ampie finestrate su tre lati della cabina operativa, posizione che aumenta la sicurezza anche se probabilmente saranno un po’ penalizzati gli spazi.
Il traliccio metallico, scheletro “esposto” della struttura, è formato da quattro sezioni issate l’una sull’altro con delicate operazioni di sollevamento e speciali saldature in quota. È stato poi stabilizzato grazie di un sistema di sartie in acciaio che sono anche servite per la sua regolazione verticale. Le strutture in carpenteria metallica, realizzate negli stabilimenti dell’impresa Cimolai, sono state assemblate nel cantiere di ponte Rubattino e da lì trasportate via mare. Le intelaiature in acciaio sono state sottoposte a cicli di trattamento con tecnologie e vernici utilizzate per gli impianti off-shore, in assoluto i più esposti agli effetti corrosivi della salsedine e delle intemperie.
Collegata alla Torre Piloti attraverso una passerella pedonale, è in via di ultimazione anche la palazzina servizi, che ospiterà gli uffici, gli alloggi e le sale operative del corpo. L’edificio a due piani è posizionato sulla banchina prospicente il padiglione blu dell’ex Fiera ed è sollevato da terra su colonne in acciaio per non ostacolare la vista della marina ai fruitori dell’area. A mare procedono le opere marittime a protezione dei nuovi fabbricati, con la realizzazione delle banchine marittime poste a presidio contro potenziali urti di natanti.