Genova. Nelle prossime settimane sarà inviato il progetto definitivo, che quindi inizierà il suo iter autorizzativo attraverso lo studio di impatto ambientale che terminerà entro dicembre 2024. In questo modo il cantiere potrebbe già partire nelle prime settimane del 2025: un intervento dal valore di circa 38 milioni di euro per una cantierizzazione che dovrebbe durare circa 24 mesi complessivi sia per la realizzazione del tunnel che per la costruzione della nuova rotonda.
Questo è l’aggiornamento che riguarda il progetto del rifacimento del casello di Pegli, progetto presentato da Autostrade per l’Italia di cui si è parlato questo pomeriggio durante l’incontro in prefettura per fare il punto sulle infrastrutture liguri col ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, il sindaco Marco Bucci e il presidente ligure Giovanni Toti.
La finalità dell’intervento è quella di è migliorare l’esistente viabilità tra lo svincolo di Pegli e l’Aurelia, con la realizzazione di un collegamento diretto attraverso una rampa che, sottopassando l’area “Carmagnani”, affianchi l’attuale via Simone de Pacoret De Saint Bon per attestarsi sull’intersezione esistente adeguata con una nuova rotatoria.
Nel dettaglio il nuovo svincolo vedrebbe dall’uscita del casello una rampa che, attraverso un elicoidale, passi sottoterra, con un tunnel scavato sotto gli attuali impianti della Attilio Carmagnani. Un passaggio questo che richiederà la gestione di alcune interferenze con gli oleodotti che servono l’impianto a rischio di incidente rilevante (il cui spostamento in area portuale si sta rilevando più lungo del previsto) e che sono già state quantificate e inserite nel conto spese. Il tunnel poi sbucherà a monte di via Pacoret de Saint Bon, la cui parte terminale sarà leggermente modificata, dopo aver superato anche il tracciato ferroviario, per poi sfociare sulla Aurelia con una nuova rotonda pensata per separare in parte i flussi di immissione con il casello della A10 e il traffico di attraversamento urbano nella direttrice est-ovest. Il risultato sarà quello di evitare che i mezzi pesanti possano passare tra le case di Multedo come avviene oggi con grave disagio per viabilità ordinaria e popolazione residente.
Rimangono però alcuni nodi da sciogliere. Il primo è il destino dei giardini i giardini John Lennon, unico polmone verde del quartiere e luogo di aggregazione, sede di attività delle associazioni di quartiere. Stando alle carte progettuali, saranno letteralmente stravolti con una rimodulazione degli spazi pubblici, che probabilmente saranno ridotti, e l’inserimento di alcuni impianti sportivi. Per questo, nei mesi scorsi, i Consiglio comunale erano approdate le preoccupazioni dei cittadini della zona, a cui l’assessore Matteo Campora aveva risposto assicurando la discussione del progetto riguardante quest’area verde attraverso incontri pubblici.
In secondo luogo resta nell’ombra il destino dell’area Fondega Sud, limitrofa alla A10 e che chiude a nord Multedo. Il quartiere da anni ne chiede la riqualificazione (era un deposito chimico di Eni, ora un deposito di mezzi Amiu) ma nel luglio 2022 proprio da Aspi era uscito un’idea progettuale di trasformarlo in un autoparco per i mezzi pesanti da 200 posti, con accesso diretto dall’autostrada. Un’idea che aveva immediatamente suscitato la protesta dei cittadini, ma che l’amministrazione comunale aveva poi derubricato come mera ipotesi.