Confronto

Skymetro, assemblea rovente in Bassa Valbisagno: sala gremita dal comitato del “no”

Alcuni cittadini costretti a rimanere fuori, in aula quasi solo voci contrarie: "No alla sopraelevata davanti alle case". La tripla curva sul Bisagno non sarà eliminata

Generico novembre 2023

Genova. Sala gremita e atmosfera caldissima nella sala consiliare del Municipio Bassa Valbisagno in piazza Manzoni per la seconda assemblea pubblica sul progetto dello Skymetro, dopo la puntata di ieri a Molassana. Presenti l’assessore Matteo Campora, il responsabile di progetto Emanuele Scarlatti, il presidente del Municipio Angelo Guidi e il sociologo Andrea Pirni dell’Università di Genova a moderare il dibattito.

Ad affollare la sala per la stragrande maggioranza esponenti o simpatizzanti del comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile. Alcune decine di persone sono state costrette a rimanere fuori dall’edificio perché l’aula e persino i corridoi avevano superato i limiti di capienza: ne è conseguita una rumorosa protesta con fischietti e striscioni “No Skymetro, sì tram” che ha fatto da sottofondo all’incontro per tutta la sua durata.

Generico novembre 2023

Assemblea che ha preso il via a poche ore dalle dichiarazioni del sindaco Marco Bucci a margine del Consiglio comunale: “Ho chiesto ai progettisti dello Skymetro di modificare il disegno attuale ed eliminare la doppia esse nei pressi del ponte di Sant’Agata, in questo modo il tragitto passerà anche più lontano dalle case”. Da quanto si è appreso a margine dell’assemblea, in realtà, la tripla curva sul Bisagno rimarrà, ma si agirà in modo da restringerne ulteriormente le ampiezze in modo da impattare il meno possibile sull’abitato di Borgo Incrociati. Una sfida ancora più ardita dal punto di vista tecnico, visto che i treni hanno bisogno di un raggio minimo per poter percorrere i binari in sicurezza.

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“Per mesi abbiamo ascoltato slogan, solo ora si intravede un progetto e ci annunciano che si modificherà la svolta a Brignole come se nulla fosse – attacca Massimo Cannarella, sociologo ed esponente del comitato -. Le sopraelevate non le vuole più nessuno. Per queste opere si fa una valutazione costi-benefici, qui manca completamente la vita delle persone”. “Non è stata fatta nessuna valutazione del rischio sociale”, ribadisce Cecilia Capozzi, anche lei sociologa e contraria al progetto. “Fanno il progetto e poi il sindaco si accorge che la curva è sbagliata. Ma è così che funziona?”, si chiede un altro attivista critico, Rinaldo Mazzoni.

Ancora una volta finisce sotto accusa la scelta di avviare il confronto col territorio solo dopo aver deciso di realizzare lo Skymetro: “Se volete dialogare coi cittadini mettete nel cassetto questa proposta e riaprite la discussione con tutta la vallata”, alza la voce un residente incassando un lungo applauso. C’è chi nota che “si vuole togliere una sopraelevata dal Waterfront mentre qui si pensa a costruirne una nuova”. L’impatto sulle abitazioni di via Moresco, via del Piano e via Mandoli è la preoccupazione principale: “Io degli indennizzi non me ne faccio nulla, ho scelto di abitare qui e mi troverò i piloni davanti alle finestre”, osserva un altro abitante.

Skymetro, il Comune svela il progetto: ecco come sarà

Due le voci a favore, oltre a quella dell’assessore Matteo Campora che porta avanti le scelte dell’amministrazione. “Sono anni e anni che faccio code in Valbisagno: lo Skymetro non sarà certamente il massimo ma è un’opera che darà uno sfogo. Ci sono i soldi, c’è il progetto, siamo a un passo da fare quest’opera. Bloccarla vorrebbe dire mettere una pietra tombale sullo sviluppo della Valbisagno e dell’entroterra”, sostiene Pino Bazurro, storico consigliere municipale della Media Valbisagno. “Dal 1987 quattro finestre di casa mia vedranno l’impalcato e spero di vederlo presto – aggiunge Andrea Censi, consigliere di maggioranza della Bassa Valbisagno -. Io lavoro in un’azienda a Struppa con 220 dipendenti, arrivano tutti in auto, io stesso devo muovermi 45 minuti prima per arrivare e potrei usufruire di questo sistema. Mio figlio va in piscina alla Sciorba, anche lui prenderebbe la metropolitana. Bisogna cercare di vedere i pro e i contro, nessuno dice che sia perfetto, ma per 30 anni l’amministrazione comunale non ha proposto nulla“.

I cittadini andavano incontrati un anno e mezzo fa, oggi il progetto è già stato deciso ed è un progetto vergognoso che devasta la valle. Siete andati dritti senza ascoltare nessuno, questa non è democrazia. Nessuno di voi è andato in via Moresco e via del Piano in campagna elettorale a dire che ci sarebbe stata una sopraelevata al quarto piano”, tuona Fabrizio Ivaldi, capogruppo del Pd. “Continuiamo a occuparci di dissesto idrogeologico e voi che fate? Costruite vicino al Bisagno”, sottolinea Alfonso Nalbone del Movimento 5 Stelle. Intervenuto si questo punto il consigliere regionale Ferruccio Sansa che stamattina aveva polemizzato sul minuto di silenzio in Regione in ricordo delle vittime dell’alluvione, definito “ipocrita”.

Tensione alle stelle quando, sul finire dell’assemblea e con la sala parzialmente svuotata, Campora ha evidenziato che “l’opera è stata finanziata nell’aprile 2022, vi chiederei di andare a vedere chi governava in quel momento: chi oggi è contrario faceva parte di quell’esecutivo”. Poi ha ribadito: “Io ormai ho 52 anni, ricordo che per anni si è provato a fare il tram in Valbisagno, non so come mai le amministrazioni precedenti non ci sono mai riuscite”. L’assessore ha ricordato che è stata avviata la conferenza dei servizi e che il progetto sarà valutato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Al termine dell’incontro, durato circa tre ore, Campora è stato contestato fuori dal Municipio dagli esponenti dei comitati al grido di “No Skymetro”.

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