Genova. Un esemplare di lupo è stato avvistato questo pomeriggio nel Bisagno, all’altezza di San Gottardo, mentre da solo si stava spostando all’interno del greto del grande torrente di Genova in questi giorni in secca.
L’incredibile avvistamento è stato registrato con un telefono cellulare da un passante: l’animale è stato successivamente identificato come un lupo dal fotografo naturalista Ugo De Cresi, che da tempo segue e documenta gli spostamenti della fauna selvatica nell’area genovese. Si tratta della prima documentazione video di un lupo in città a Genova, dopo la testimonianza raccolta sempre da Genova24 degli avvistamenti di Rossiglione, in Valle Stura.
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Si tratterebbe di un giovane esemplare di lupo “in dispersione”: “La dispersione rappresenta la via primaria utilizzata dai lupi per colonizzare nuove aree disponibili e per mantenere uno scambio genetico all’interno della popolazione – spiega De Cresi – A entrare in dispersione sono generalmente gli individui in età riproduttiva di uno o due anni, anche se sono stati riportati fenomeni di dispersione per individui di età superiore. I lupi in dispersione vanno alla ricerca di un nuovo territorio da occupare e di un individuo di sesso opposto con cui fondare un nuovo branco. Colonizzando nuove aree questi lupi espandono il loro areale di distribuzione e, riproducendosi, incrementano la variabilità genetica”.
“La dispersione rappresenta una fase critica nella vita dei lupi in quanto si trovano a fronteggiare dei periodi anche di lunga durata senza la sicurezza del branco e del territorio d’origine, e di conseguenza il tasso di mortalità per gli individui in dispersione è molto elevato. Durante la fase di dispersione i lupi possono percorrere diverse centinaia di chilometri“. Ed è per questo motivo che l’avvistamento di oggi è importante: “Si tratta di una osservazione naturalistica importante poichè è la prima testimonianza di mappatura della numerosa colonia di cinghiali residente nella zona del quartiere di Molassana tra la confuenza del rio Geirato ed il torrente Bisagno. Più volte è stato posto all’attenzione il continuo foraggiamento di cibo a questa colonia di ungolati che comprende anche tre esemplari ibridi“.
Pericolo per l’uomo? “Assolutamente no. Il lupo, percorrendo l’asta fluviale verso nord ha presto fatto sparire le sue tracce dirgendosi verso le zone boschive colllinari – sottolinea De Cresi – Ora, dovrà evitare i territori degli altri branchi che trovano posto sui rilievi montani alle spalle della città. Nel 2019 e 2020 avevamo registrato due lupi che frequentarono le zone di Capenardo e Fontanegli, in entrambi i casi con presenze solo notturne. Ricordiamo che appena questi animali trovano l’habitat adatto diventano estremamente elusivi“.
E così la Genova selvatica, la Zena Sarvaega, che in questi mesi stiamo raccontando si arricchisce di un nuovo importante abitante: dopo i tanti cinghiali, i caprioli e le nutrie, anche in città è arrivato il ‘re dei boschi’.
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