Genova. Una multa da decine di migliaia di euro e la rinuncia ai pedaggi rimasti in sospeso durante il caos viabilità di questi mesi: questa il provvedimento a cui è arrivata l’indagine interna del Mit riguardo i gravi disagi provocati dai cantieri per la messa in sicurezza delle gallerie sulle autostrade liguri.
Alla base di tutto sarebbero state evidenziate dagli ispettori del Mit delle “gravi inadempienze“, come riporta il Secolo XIX, e le mancate ispezioni trimestrali all’interno delle gallerie tra cui la Bertè, A26, nella quale crollò parte della volta in cemento.
L’istruttoria interna al ministero è nata grazie all’operato sul campo del super ispettore Placido Migliorino, che ha permesso di fare luce su alcune dinamiche poco chiare: il concessionario, Aspi, dovrà pagare una multa di 100 mila euro per gli inadempimenti, e rinunciare al rimborso di circa 60 milioni di euro di pedaggi sospesi durante questi mesi. Questi sessanta milioni, però, sono già ricompresi in quei 3,4 miliardi che Aspi ha messo all’interno del proprio piano industriale alla voce compensazione post Morandi.
Ma a colpire il core business della gestione delle autostrade è soprattutto la pandemia e le restrizioni legate agli spostamenti degli italiani: meno macchine in circolazione uguale a meno spostamenti in autostrada, con conseguente minor introito per i concessionari. Il gruppo Atlantia segna una perdita di circa 67 milioni di euro per il primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020: i ricavi operative della autostrade hanno visto una riduzione di quasi 180 milioni di euro, che vuol dire un calo dell’8%, con una riduzione del volume di traffico di almeno il 10%.