Genova. L’improvvisa chiusura ai mezzi pesanti del viadotto Valle Ragone, avvenuta la settimana scorsa, potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di episodi analoghi. Sulla rete gestita da Autostrade, infatti, solo 188 viadotti su 508 sono stati controllati per verificare il rispetto delle normative di sicurezza secondo le linee guida varate nel 2020 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. A fornire il dato è stato Fernando De Maria, responsabile della business unit Operations di Autostrade per l’Italia, in audizione davanti alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera.
“Le opere sono tutte sicure, lo abbiamo stabilito con una serie di professionisti esterni – ha precisato De Maria -. È tutto assolutamente sotto controllo. Una cosa sono le verifiche preliminari secondo le nuove norme, mentre la sorveglianza trimestrale e annuale è stata fatta su tutti i 508 viadotti ed è questa che garantisce la sicurezza”. La presidente della commissione, la deputata ligure di Italia Viva Raffaella Paita, ha sollecitato più volte il manager di Autostrade a fornire numeri precisi sullo stato delle verifiche.
“Una mancanza di chiarezza che irrita ulteriormente i liguri. Un modo di operare che non possiamo accettare. Se da un lato servono norme per il periodo transitorio dalle vecchie alle nuove regole, dall’altra parte ci aspettiamo meno arroganza e una maggiore trasparenza. Nel frattempo i liguri continuano a pagare un prezzo altissimo in termini di sicurezza e di economia. Una situazione intollerabile“, commenta il deputato della Lega Edoardo Rixi.
Secondo quanto ha spiegato De Maria, il viadotto Valle Ragone dell’autostrada A12 tra Sestri Levante e Lavagna è stato chiuso d’urgenza ai mezzi pesanti in seguito ai controlli perché “le pile garantivano una resistenza ai carichi orizzontali di frenatura tre volte superiore a quella del progetto, mentre le nuove linee guida prevedono una resistenza sei volte superiore. Ma il viadotto era sicuro”. L’intervento di adeguamento è stato portato a termine in pochi giorni: “Abbiamo collegato gli implacati in modo che il carico orizzontale si distribuisca su tutte le pile e su tutti gli impalcati”.
Una situazione che, come conseguenza di ciò che afferma la stessa società Autostrade, potrebbe ripetersi molte altre volte, come del resto aveva avvertito il super ispettore del Mims Placido Migliorino a proposito della A7 e della A10. Il problema, del resto, non riguarderebbe soltanto la Liguria. Perché secondo le condizioni imposti dalle nuove norme di sicurezza, “sui 7.500 chilometri della nostra rete l’applicazione delle linee guida potrebbe determinare limitazioni per circa 1.500 ponti“, ha detto De Maria. In tutta Italia sono stati controllati “quasi 800 viadotti su 1.963”, circa il 40%.
Il limite delle 3,5 tonnellate applicato sul Valle Ragone è stato indicato dal ministero delle Infrastrutture “per gestire la frase transitoria, ma non c’è una regola scritta”. Per questo Autostrade ha chiesto al ministro Giovannini “un tavolo tecnico perché sia chiaro come affrontare questa fase. Riteniamo di aver raccolto sufficienti elementi per metterli a disposizione di un tavolo tecnico e affinare le linee guida”.
Per quanto riguarda invece le gallerie, di 588 fornici gestiti da Autostrade in Liguria, 285 sono soggette alle nuove norme. “Di questi circa l’80% sono già state controllate secondo le nuove normative ed entro il 2022 le controlleremo tutte. Ma sono tutte sicure”.
In una nota diffusa in serata Autostrade ribadisce che “i 509 ponti e viadotti e le 285 gallerie presenti sulla rete ligure di Aspi sono tutti costantemente monitorati attraverso ispezioni trimestrali e annuali da qualificati assessor esterni. Gli esiti di questi monitoraggi, che vengono inviati tempestivamente al Mims attraverso la piattaforma digitale Ainop, confermano lo stato di sicurezza delle infrastrutture di rete”.
“In aggiunta a tali monitoraggi – si legge ancora -, sono stati avviati da Aspi controlli aggiuntivi che servono solo e unicamente ad adeguare caratteristiche di progettazione dei viadotti, molti dei quali realizzati negli anni 60, ai nuovi parametri recentemente introdotti da linee guida sperimentali del Mims. Aspi nel giro di pochi mesi ha già completate queste ulteriori verifiche su 188 viadotti ed è la prima concessionaria in Italia per numero di controlli effettuati. La società ha chiesto al Mims di migliorare la nuova normativa tecnica, per consentire una più efficace programmazione degli interventi di adeguamento, in modo che non si ripetano più episodi come quello del viadotto Valle Ragone”, conclude Autostrade.
Intanto nel pomeriggio Autostrade ha presentato alla Regione il nuovo piano dei cantieri per l’estate. Fino al 15 giugno è confermato il piano di rimozione nei weekend per garantire sempre due corsie nelle direzioni di maggiore traffico, ma nei mesi successivi le cose potrebbero cambiare. “Abbiamo la necessità di evitare una congestione a partire da settembre – ha spiegato De Maria – quindi proporremo tre linee di potenziale confronto: confermare lo stop dei cantieri nel weekend tranne il periodo 9-22 agosto in cui storicamente i livelli di traffico sono inferiori, proseguire le lavorazioni nei giorni feriali anche in orari notturni a giugno e luglio e concentrare le lavorazioni più complesse nelle settimane centrali di agosto con riduzioni e scambi di carreggiata permanenti”.