Crisi centro storico

Via della Maddalena, chiude anche il tabaccaio: “Un’altra luce che si spegne, siamo abbandonati”

"In alcuni punti di via della Maddalena dopo una certa ora è impossibile fare commercio", denuncia l'associazione Ama, che punta il dito contro le istituzioni

via della maddalena

Genova. “Un’altra luce si spegne!”. Così l’associazione Ama -Abitanti della Maddalena ha annunciato la chiusura di un’altra attività commerciale nella zona, nello specifico il tabaccaio di via della Maddalena. Un presidio che ancora resisteva, ma che alla fine ha ceduto di fronte agli innumerevoli problemi già ampiamente denunciati da chi abita e lavora in centro storico: a fine mese, la saracinesca si abbasserà definitivamente.

“Non si contano più le attività commerciali che hanno chiuso o si sono trasferite altrove da via della Maddalena negli ultimi anni – sottolineano da Ama – Perché tenere aperto oggi in quella zona del centro storico è solo pura resistenza. Pensare che c’erano anni in cui i commercianti scommettevano di investire ed aprire qui la propria attività. Nasceva un asilo abbattendo uno storico bar di spaccio dei Fiumanò, abitanti e commercianti davano vita ad iniziative e progetti di riqualificazione”

“Oggi alcuni sono andati altrove e molti altri hanno dovuto ridurre gli orari perché in alcuni punti di via della Maddalena dopo una certa ora è impossibile fare commercio – prosegue l’associazione – a meno che tu non voglia commerciare in spaccio di sostanze illegali e nella vendita scellerata di alcool a bassissimo prezzo ad avventori già palesemente ubriachi alle 17 del pomeriggio e senza il minimo contrasto da parte delle istituzioni, appare chiaro dopo anni di attività associativa su strada che tutto ciò è tollerato che meglio qui che da un’altra parte, ma se le istituzioni chiudono gli occhi ne diventano complici”.

Il dibattito sulle condizioni in cui si trovano alcune zone del centro storico – non soltanto la Maddalena, ma via San Luca, tanto per citare un altro esempio noto, finita addirittura su Google Maps per la presenza di “spaccio di crack” – va avanti ormai da anni, ma negli ultimi tempi sembra avere ripreso vigore. Un po’ per i numerosi episodi di illegalità e degrado denunciati da abitanti e lavoratori (nel corso dell’estate ha imperversato la “banda del tombino”, ignoti che usavano appunto i tombini di ghisa per spaccare le vetrine degli esercizi commerciali), un po’ per lo spaccio dilagante condotto ormai anche alla luce del sole, approfittando del dedalo di vicoli. E più attività commerciali abbassano la saracinesca, più diminuiscono i presidi sociali sul territorio.

A poco sembrano valere le promesse contenute nel cosiddetto Piano Caruggi, il pacchetto di maxi investimenti ( 87 milioni di euro) finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza-Pnrr e finalizzati a una rigenerazione urbana che riguardi tutto il centro storico. Per molte associazioni, Ama in primis, non è ciò che serve: “La Maddalena è stata abbandonata dalle istituzioni, i patti e i progetti in campo non incidono in nessun modo sul territorio e gran parte di quello che era stato fatto è stato spazzato via – sottolineano – Noi siamo certi che non tutto sia perduto, che non bisogna abbandonare la nave, anche se oggi è sempre più faticoso resistere in questa zona della città così vicino ai palazzi delle autorità così lontana dai loro pensieri”.

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