Genova. In Valbisagno sono arrivati i primi cantieri relativi allo Skymetro, il prolungamento sopraelevato della metropolitana da Brignole a Molassana. Si tratta per l’esattezza di indagini geognostiche propedeutiche ai lavori veri e propri, commissionate da Systra a Eurogeo, una ditta specializzata in scavi di precisione. Cartelli e mezzi sono apparsi nella zona di Sant’Agata, in via Canevari e corso Galilei, come mostrano le immagini diffuse dal comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile.
I primi cantieri si manifestano senza che il Comune abbia presentato né lo studio completo di fattibilità tecnico-economica né il progetto definitivo (entrambi affidati a novembre 2022), come ricorda il comitato: “L’assessore Campora aveva assicurato che il progetto di fattibilità sarebbe uscito a fine febbraio 2023, al massimo a marzo. A fine maggio non si è ancora visto niente, e sappiamo che il ritardo è dovuto alle difficoltà che i progettisti trovano a disegnare una struttura che deve correre lungo il fiume rispettando i vincoli imposti dal piano di bacino e l’insieme delle norme ambientali che tutelano il territorio dal rischio alluvioni, oltre che alle difficoltà di non interferire con i servizi esistenti come linee elettriche ad alta tensione, reti di distribuzione del gas, sottoservizi fognari. Da notare che fino ad oggi ci hanno detto che i piloni dello Skymetro non interferiscono con i sottoservizi, ma lo dicevano prima di averne commissionato i rilievi. Per non parlare del tipo di suolo su cui devono edificare, del fatto che le fondazioni dei piloni, potenzialmente enormi, rischiano di interferire con la falda acquifera profonda del Bisagno, utilizzata per rifornire gli acquedotti cittadini. Adesso, di fronte a questi enormi problemi, hanno iniziato a fare i rilievi”.
“Sarebbe stato bello lo avessero fatto prima di lanciare un progetto assurdo e negativo, in termini di bilancio ambientale e sociale – proseguono gli attivisti contrari all’opera -. Sarebbe bello che queste misurazioni avessero lo scopo di verificare la fattibilità dello Skymetro, che fossero inserite in un percorso di trasparenza e partecipazione che potesse prevedere ancora la possibilità di abbandonare il progetto di fronte a questi problemi. Purtroppo abbiamo visto in altri progetti e situazioni che quando la realtà non è a norma di legge, si preferisce cambiare la legge invece che affrontare la realtà. Non a caso sembra si voglia rendere legale edificare in aree esondabili. Chissà, forse anche per aiutare la realizzazione dello Skymetro”.
Pochi giorni fa l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, rispondendo a un’interrogazione di Pippo Rossetti (Pd) in Consiglio regionale, chiariva che “ad oggi il Comune di Genova non ha presentato alcuna istanza di attivazione della procedura di assoggettabilità a Via e non ha trasmesso ai nostri settori alcun progetto” ma ha solo “chiesto incontri informali finalizzati all’illustrazione della procedura di assoggettabilità a Via e della documentazione che andrà presentata. Il progetto andrà sottoposto ad autorizzazione idraulica, qualora dovesse andare a interferire col Bisagno o con la fascia di inedificabilità che corrisponde ad alcuni tratti del Bisagno”.
“E allora noi vigiliamo, e continuiamo la nostra attività di informazione e controproposta, ed invitiamo tutti ad attivarsi per cercare di bloccare questa opera pochissimo utile e molto dannosa. Anche quelli che pensavano non lo faranno mai“, conclude il comitato Opposizione Skymetro.