Genova. Aumentano le persone in povertà assoluta in italia, e la Liguria non è esente da questa preoccupante tendenza. Se in tutto il Paese sono 5,7 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense o ai pacchi alimentari, in Liguria sono circa 53mila le famiglie che vivono in stato di povertà, con il tasso in aumento.
È quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in merito ai dati Istat sulla povertà assoluta nel nostro Paese diffusi nei giorni scorsi, e rispetto al rapporto asvis 2023. Sempre secondo il rapporto asvis sui global goal, la Liguria si è posta come obiettivo, entro il 2030, di ridurre del 16% il numero di persone a rischio povertà rispetto al 2020, ma nonostante nel Nord l’incidenza di povertà sia più bassa rispetto al resto dello Stivale e la media della Liguria sia migliore di quella Italiana, il valore dell’incidenza di povertà assoluta individuale sta peggiorando. Si stima infatti che le persone povere siano quasi 136mila in più rispetto al 2022.
“L’emergenza riguarda tutti, anche perché nel calcolo sono coinvolti anche bambini e anziani, chi siamo stati e chi saremo – sottolineano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale – Si tratta di spirito collettivo, e un dato del genere non si può ignorare: in questo calcolo rientrano i migranti abbandonati a sé stessi, le persone senza dimora che vivono per strada o in rifugi di emergenza, e coloro che usufruiscono di aiuti quali i pacchi alimentari o forme di sostegno come le strutture caritatevoli”.
“Il dato positivo è che anche la solidarietà cresce, e le attività svolte all’interno dei mercati contadini di Campagna Amica ne sono la prova – concludono Boeri e Rivarossa – ma la povertà è alimentare, energetica e sanitaria, per questo dobbiamo iniziare a operare secondo un approccio intersezionale, collaborando con gli enti preposti ai fini di invertire questa tendenza e affrontarla con tutti gli strumenti di cui possiamo predisporre”.
Secondo le stime preliminari di Istat, nel 2023 in Italia le famiglie in povertà assoluta si attestano all’8,5% del totale (erano l’8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8%; quota pressoché stabile rispetto al 9,7% del 2022). Invariata anche l’intensità della povertà assoluta a livello nazionale (18,2%). Nel Nord, dove le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto al 2022, l’incidenza della povertà assoluta a livello familiare è sostanzialmente stabile (8,0%), mentre si osserva una crescita dell’incidenza individuale (9,0%, dall’8,5% del 2022). Il Mezzogiorno mostra anch’esso valori stabili e più elevati delle altre ripartizioni (10,3%, dal 10,7 del 2022), anche a livello individuale (12,1%, dal 12,7% del 2022).