Genova. “Dobbiamo farci vedere sul territorio e dare il messaggio che siamo in tanti a favore dell’opera, altrimenti si darà voce solo ai comitati del no a tutto”. E così, a otto mesi dalla nascita del gruppo Facebook che oggi conta più di 3mila iscritti, è uscito allo scoperto il comitato Sì Skymetro che giovedì sera ha indetto la prima riunione rivolta agli aderenti nella sede della Croce Verde di San Gottardo.
Una cinquantina le persone presenti in sala: “Considerato che è un giorno prefestivo siamo soddisfatti”, commenta Paolo Aimé, consigliere comunale di Forza Italia, fondatore e ispiratore del comitato. Tra gli intervenuti anche Claudio Rossi, ingegnere dei trasporti e fondatore di un precedente comitato per portare il capolinea dello Skymetro a Prato, il presidente del Municipio Maurizio Uremassi con l’assessore Vincenzo Apicella, il sindacalista dell’Ugl Luca Lagomarsino e il sindaco di Bargagli Sergio Casalini.
“Non abbiamo un orientamento politico, lo scopo è realizzare lo Skymetro in Valbisagno”, chiarisce subito Aimé che precisa di indossare “i panni del cittadino e non quelli del politico”. Il prolungamento della metropolitana in sopraelevata, finanziato dal Governo con 398 milioni e in fase di progettazione (per ora fino a Molassana), “è un’occasione irripetibile nella storia della Valbisagno, non siamo mai stati così vicini alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico veloce. Sarà un’opera epocale, di livello internazionale“. Presidente del comitato – ma la carica è più che altro simbolica – è il giovane Simone Allarmati, residente di San Fruttuoso che si batte per l’opera perché così “la viabilità potrà scorrere molto più rapidamente“.
“Il tram? Servono tempi biblici per bonificare la vallata dai sottoservizi – spiega l’ingegnere Claudio Rossi -. Gli assi di forza, che saranno in pratica un’elettrificazione del servizio attuale, manterranno la funzione di trasporto capillare. Ma per andare in 15 minuti da Prato a Brignole serve un prolungamento della metropolitana. Però non si può prolungare sottoterra perché i costi sarebbero altissimi. L’unica soluzione è la sopraelevata, che per qualcuno sarà una specie di tassa: chi pagherà pegno sarà la Bassa Valbisagno, ma noi avremo un grande vantaggio. Anche lì, però, ci son tanti cittadini favorevoli perché si rendono conto che sarà un servizio per tutta la città. Potenzialmente si potrà andare fino a Rivarolo o San Martino senza cambiare mezzo”.
Lo scopo dichiarato, insomma, è quello di contrastare l’azione del comitato Opposizione Skymetro-Valbisagno Sostenibile che in questi mesi si è mosso con manifestazioni, banchetti, assemblee e iniziative pubbliche per raccogliere consenso e risorse economiche al fine di fermare l’opera. “Dobbiamo far vedere che ci siamo, se no si noterà solo la loro presenza imbarazzante e incalzante“, attaccano i sostenitori del sì.
La prima “chiamata alle armi” è per lunedì 12 giugno alle 15.00, quando si terrà una commissione municipale sul tema in Media Valbisagno. Ma non solo: “Organizzeremo anche noi banchetti e raccolte firme, pure in Bassa Valbisagno. Non bisogna avere paura”, insiste Aimé. “Chi non lo vuole è come gli inquilini del primo piano che si oppongono all’ascensore che arriva al 26esimo”, è la metafora usata dal consigliere municipale Pino Bazurro.
Uno dei più “visionari”, per sua stessa ammissione, è il presidente Uremassi: “Grazie ai soldi del Pnrr sarà ristrutturato l’acquedotto storico da Staglieno a Molassana. Pensate: se avremo un mezzo di trasporto veloce da Brignole, col Terzo Valico i milanesi arriveranno in stazione in 53 minuti, verranno in Valbisagno e andranno a camminare sull’acquedotto. Realizzare lo Skymetro significa aumentare la circolazione degli individui e far crescere l’economia del territorio, sarà un’apertura pazzesca”.
Tra i punti a favore dello Skymetro, secondo il comitato del sì, la velocità ma anche l’assenza di ingombro sulla viabilità stradale. Ed è il motivo per cui da queste parti il tram non riscuote successo. “Non ci sono spazi per farlo in sede protetta in Valbisagno, non possiamo metterlo in mezzo a via Piacenza e via Adamoli, bloccheremmo tutto”, contesta Aimé. “Chi è a favore del tram è contro il trasporto privato e la Valbisagno non si può permettere di avere un traffico ingolfato”, sostiene Apicella. Ma non solo: “La metropolitana esiste già – osserva Lagomarsino – mentre per introdurre il tram a Genova Amt dovrebbe dotarsi di un’altra struttura per la gestione e la manutenzione con costi molto elevati“.
A tifare per lo Skymetro c’è anche chi rappresenta l’entroterra. “Un’idea eccezionale, deve andare avanti”, interviene il sindaco di Bargagli Sergio Casalini. Il sogno è realizzare un vero interscambio a Prato per ridurre i tempi di percorrenza verso la città. “Chi abita a Torriglia deve svegliarsi alle cinque del mattino per venire a lavorare”, racconta Uremassi. L’attestamento delle linee extraurbane al capolinea dello Skymetro permetterebbe poi di aumentare le frequenze a parità di costi grazie alla riduzione della percorrenza chilometrica. Anche per questo la battaglia non è solo per realizzare l’infrastruttura, ma anche per prolungarla fino a Prato: “Così servirà 110mila persone anziché 60-70mila. È fondamentale che arrivino i finanziamenti – conclude Rossi – altrimenti resterà un’opera monca“.