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Skymetro, Giampedrone: “Il Comune di Genova non ha presentato alcun progetto”

L'assessore ha risposto a un'interrogazione di Rossetti (Pd) in Consiglio regionale: "Solo incontri informali per spiegare la procedura Via"

Skymetro, ecco le immagini del progetto

Genova. “Ad oggi il Comune di Genova non ha presentato alcuna istanza di attivazione della procedura di assoggettabilità a Via e non ha trasmesso ai nostri settori alcun progetto” relativo allo Skymetro in Valbisagno.

A dirlo oggi in Consiglio regionale è stato l’assessore alle Infrastrutture e all’Ambiente Giacomo Giampedrone, rispondendo a un’interrogazione di Pippo Rossetti (Pd) che chiedeva “come Regione Liguria è stata coinvolta da Comune di Genova rispetto ai pareri necessari e previsti dalla legge sulla sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alla compatibilità idraulica”.

“Il Comune di Genova – ha specificato l’assessore Giampedrone – ha chiesto incontri informali finalizzati all’illustrazione della procedura di assoggettabilità a Via e della documentazione che andrà presentata. Il progetto andrà sottoposto ad autorizzazione idraulica, qualora dovesse andare a interferire col Bisagno o con la fascia di inedificabilità che corrisponde ad alcuni tratti del Bisagno”.

“La giunta conferma tutti i nostri dubbi sul progetto dello Skymetro – commenta Rossetti dopo la seduta del Consiglio -. Giampedrone rispondendo alla mia interrogazione sulla sostenibilità ambientale e compatibilità idraulica del progetto ci ha informato che, al di là di colloqui informali con gli uffici della Regione, il Comune non ha presentato alcun documento per richiedere, come previsto dalla normativa, l’assoggettamento alla Via e per l’eventuale autorizzazione idraulica dell’opera, qualora la struttura invadesse l’alveo del Bisagno o aree limitrofe interessate a rischio idraulico”.

Siamo alla commedia dell’assurdo: il Comune di Genova continua a far vedere foto e rendering di un progetto che dà per fatto, ma che in realtà non si trova. Perché una cosa è lavorare su suggestioni e immagini, un’altra su un progetto definito e depositato, e studiabile sotto il profilo tecnico da personale competente e dai cittadini. Lascia molto perplesso che si dica che siano stati dati incarichi per la progettazione, ma non si trova nel Comune di Genova nessun documento che assegni questi incarichi”.

Stando a quanto dichiarato finora dalla giunta Bucci, è attualmente in corso la progettazione definitiva dell’opera, destinata a durare per gran parte del 2023. Nel frattempo dovrà essere completato anche lo studio di fattibilità tecnico-economica, redatto da Inarpro con F3M e Alisea ma mancante di alcune parti necessarie.

Nella relazione dello studio preliminare si riportava: “Le valutazioni idrauliche sono state effettuate considerando già funzionante lo scolmatore delle portate di piena del torrente Bisagno previsto dal piano di bacino attualmente in fase di realizzazione”. Inoltre “sono state assunte per le verifiche i valori di portata portata 50ennale e 200ennale rispettivamente di 600 m3/s e 881 m3/s” e in base a queste simulazioni “l’impatto dell’opera in progetto sul regime idraulico del torrente Bisagno risulta minimale e tale da non costituire un ostacolo significativo al deflusso delle portate di piena del corso d’acqua”.

Le maggiori criticità sarebbero nella zona di Sant’Agata, dove la prima bozza progettuale prevedeva la costruzione di piloni nel Bisagno per sorreggere la curva dei binari provenienti dall’attuale stazione della metropolitana di Brignole verso la sponda sinistra. Poi, però, l’assessore Campora ha promesso che il tracciato fino a Marassi sarà in sponda destra e che non ci saranno strutture nel torrente. Resta il problema dell‘ingombro delle pile stesse che, secondo lo studio, dovrebbero poggiare sull’argine con un ingombro di 1,25 metri verso l’alveo.

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