Genova. Era in programma per oggi, ma è stata rimandata al 26 aprile la sentenza del Tribunale di Genova, con cui la pasticceria Quaglia di Sampierdarena, alle prese con una procedura di sfratto, avrebbe conosciuto la propria sorte.
La titolare dello storico locale in via Cantore, Giorgia Musumarra, attentedeva con ansia il 30 marzo, giorno in cui, aveva detto “scopriremo di che morte morire”.
Raggiunta telefonicamente in giornata da Genova24 la titolare ha sottolineato: “Purtroppo si deve aspettare ancora un mese per venirne a capo. C’è molta attesa e tensione anche tra i dipendenti. Nel frattempo ci stiamo preparando il piano B e C, dobbiamo essere pronti a tutto. Sampierdarena oggi più che mai è accanto a noi, qualcosa bisogna fare assolutamente”.
Il presente e il futuro della pasticceria stanno a cuore a numerosissime persone del quartiere e non solo. Lo scorso 22 marzo si è tenuto un presidio di solidarietà promosso da commercianti, residenti, amici e clienti del locale per manifestare contro la chiusura del locale, presente sul territorio da oltre 70 anni. Al presidio aveva preso parte Paola Bordilli, assessore al Commercio del Comune di Genova.
La notizia della possibile chiusura del locale era stata diffusa sui social dalla titolare, che tramite un post Facebook denunciava la situazione in cui versa la pasticceria. “Alcuni condomini – si legge nel post – hanno deciso di voler farci togliere i tavolini sotto il porticato (condominiale) e ancora peggio una disdetta di locazione su una porzione del locale. La disdetta di un contratto si protrae da un decennio. Ma vorrei essere chiara: non sono morosa! Per questo, non mi spiego il motivo per cui vogliono mandarci via”.
E ancora: “Sono mesi che vado avanti e indietro dal Tribunale (un delinquente ci va meno). La “Giustizia” è oberata di lavoro, 5 minuti per causa, una coda infernale e leggere gli atti allegati è impensabile, si basano su quattro parole. I Giudici sono essere umani, con i loro problemi e pensieri ma…Nessuno scrupolo nella volontà di voler eliminare un’attività storica e sana di Sampierdarena. Nessuno scrupolo per le 9 famiglie che ci lavorano. Cosa peggiore…nessun valido motivo”.
La posizione del condominio
Dopo il clamore dalla possibile chiusura della pasticceria, sollevato sia sui social media sia dal presidio in via Cantore, il condomio chiamato in causa precisa la propria posizione attraverso una nota dei propri legali.
“La locazione era regolata da un contratto risalente al 1998, che prevedeva un canone oggi assolutamente fuori mercato; nel febbraio 2021 la proprietà comunicava la disdetta del contratto, in ragione di ciò, scaduto il 28 febbraio del 2022 e attendeva quasi un anno prima di agire. Nel corso di questo tempo è stata formulata una sola offerta con un aumento minimo del canone precedente, offerta respinta e non più migliorata” si legge nella nota a cura dell’avvocato Ruggero Petrelli.
“La proprietà, che in corso di esecuzione del contratto aveva già tollerato mancati pagamenti del canone per circa due anni tra il 2016 e il 2018, solo successivamente sanati, per tutelare il proprio patrimonio, occupato da un anno senza titolo, non ha potuto far altro che agire per la liberazione del bene” prosegue la nota.
Poi l’avvocato aggiunge: “Solo dopo l’introduzione del giudizio, è stata presentata una nuova offerta migliorativa della precedente, oggi in valutazione. La proprietà, anche tramite legale, ha già manifestato direttamente ed espressamente alla Pasticceria la disponibilità a deliberare la sottoscrizione di un nuovo contratto a condizioni conformi a quelle esistenti oggi sul mercato. Proprio in ragione di ciò, e visto il reale andamento dei fatti, ha stupito leggere le esternazioni pubbliche della Pasticceria, che paiono dirette unicamente a mettere pressione sui proprietari nelle proprie autonome determinazioni di gestione”.
“Si precisa inoltre che nel 2019 era stata chiesta al condominio l’autorizzazione all’installazione di un dehor nel portico condominiale, destinato al posizionamento di 8 tavoli per complessivi 16 posti a sedere. Il condominio ha accolto la richiesta, concedendo l’area gratuitamente, per due anni, chiedendo unicamente l’installazione di una luminaria notturna, finalizzata ad aumentare la sicurezza dello stabile” prosegue la nota.
Poi si conclude: “Nonostante gli impegni assunti: il dehor non è mai stato realizzato; l’illuminazione non è mai stata installata; di contro l’area è stata comunque occupata e per una metratura molto maggiore rispetto a quella richiesta e autorizzata. Visto il mancato rispetto degli accordi, nel 2021 il condominio non ha rinnovato il contratto relativo all’occupazione del porticato e ha chiesto la liberazione dell’area. Per non aggravare la posizione della Pasticceria, il condominio si era reso disponibile a consentire comunque la temporanea occupazione fino all’ottenimento dell’autorizzazione comunale allo spostamento dei tavoli su un’area pubblica; nonostante il tempo decorso, nel febbraio 2022, il condominio ha appreso che non era stata effettuata alcuna richiesta al Comune per l’autorizzazione all’occupazione delle aree pubbliche. In ragione di ciò, la proprietà non ha potuto che agire per la liberazione di un’area occupata senza contratto, gratuitamente, ad oggi, da quasi due anni”.