Genova. Il braccio è a Bolzano ma la mano è a Genova. Se Doppelmayr, l’azienda che realizzerà la funivia tra Principe e Forte Begato, ha la sua divisione italiana in trentino, l’architetto che ha firmato il progetto, lo stesso ad aver disegnato anche la celebre Skyway del Monte Bianco, ha lo studio alla Foce, ed è Carlo Cillara Rossi, architetto e – non a caso – maestro di sci.
E qualche somiglianza con l’impianto da record che dalla Val Veny collega il tetto d’Europa, la funivia che sorgerà a Genova la ha. Linee nette, acciaio, vetro, tanto grigio, il colore del permafrost: ma non è escluso che il progetto possa cambiare ancora radicalmente sia da un punto di vista estetico, magari allineandosi alla realtà genovese, sia sostanziale visto che, come ha sottolineato il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, l’iter sarà assai complesso e dovrà recepire le indicazioni di tutti gli enti interessati, sovrintendenza, ferrovie, vigili del fuoco e quelle che arriveranno dalla via regionale.
Ad ogni modo, all’indomani della notizia dell’aggiudicazione della procedura di dialogo competitivo avviato dal Comune di Genova per decidere chi costruirà la funivia che sarà pagata con 33,8 milioni di fondi Pnrr, ci si può già fare un’idea di come sarà il tracciato, come saranno le stazioni – tre – e le cabine.
La progettazione e realizzazione dell’opera è stata quindi affidata al raggruppamento di imprese Doppelmayr/Collini. La prima è una società leader mondiale nella costruzione di impianti a fune, con costruzioni sul Monte Bianco e in altre note località sciistiche ma anche in location meno ortodosse come i Caraibi o la città di Parigi. Collini è un colosso di ingegneria civile e industriale: autostrade, ponti, centrali e, appunto, funivie. L’architetto Cillara Rossi è specializzato in architettura alpina e in impianti di risalita e a fune: in passato ha elaborato uno studio anche per una cabinovia destinata al trasporto pubblico locale e alternativa a tram e altre soluzioni per la Val Bisagno.
La funivia di Genova potrà trasportare fino a 800 passeggeri all’ora. Consterà di due tronconi, con una fune per la salita e una per la discesa, il primo tra il piazzale della metro di Principe, davanti alla stazione Marittima e l’intersezione tra via Bari e il ponte Don Acciai, sopra il Lagaccio, il secondo fino all’arrivo a forte Begato.
La lunghezza complessiva dell’impianto sarà di 2,5 chilometri per un dislivello di 450 metri. Per raggiungere forte Begato bisognerà scendere e risalire al Lagaccio, uno spostamento di pochi istanti e pochi metri, da una cabina all’altra.
Il sistema meccanico sarà di tipo “a va e vieni”, il sistema più efficiente e sicuro tra quelli a disposizione. Ogni cabina è omologata per trasportare fino a 60 passeggeri per viaggio. In tutto il viaggio durerà una decina di minuti.
I piloni saranno quattro e non dodici come sarebbe accaduto se il Comune avesse optato per una cabinovia. Nei primi rendering vengono proposti come strutture simili a tralicci.
Strutture a grata, meno “pesanti” alla vista rispetto a piloni di sostegno “pieni” ma comunque piuttosto alti: circa 25 metri sulla collina di Granarolo ma di almeno 65 metri, per i due tralicci che permetteranno all’impianto di scavalcare il quartiere del Lagaccio.
Uno dei due, in base ai rendering, si troverebbe nella zona della stazione di Polizia, l’altro sul lato ovest della ex caserma Gavoglio.
Due delle tre stazioni (Lagaccio e Principe) saranno funzionali alla discesa e alla salita dei passeggeri e avranno alcuni locali di servizio per biglietteria, sala d’attesa, strumenti e veicoli ma avranno una grandezza limitata allo stretto necessario.
Altro discorso per la stazione di arrivo a forte Begato, quasi totalmente “ipogea”, interrata, e aperta all’esterno da un’ampia vetrata. Di fatto si troverà a ridosso dell’ingresso del forte, in Via Al Forte Begato.
La stazione intermedia in via Bianco sarà inserita nella rete del trasporto pubblico locale. Da capire quindi se potrà essere utilizzata come altri impianti verticali in città con un biglietto ordinario di trasporto pubblico, almeno per i residenti a Genova. Sembra meno probabile, per una questione di sostenibilità economica, la gratuità assoluta come invece per gli altri ascensori e funicolari anche perché non è detto che la sperimentazione in atto prosegua anche in futuro.
“Io credo che la struttura si presenti molto bella, leggiadra – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – e credo che sia stata rispettata l’indicazione che abbiamo dato ai progettisti ovvero di ridurre al minimo l’impatto dell’impianto, sarà anche molto silenziosa”. Presto la presentazione alla popolazione.