Genova. Sarà il raggruppamento temporaneo di imprese formato da Doppelmayr Italia e Collini a costruire la futura funivia di Genova, quella che collegherà Principe con forte Begato passando sopra il quartiere del Lagaccio. La determina dirigenziale con l’aggiudicazione della gara e della progettazione è stata pubblicata il 6 settembre ed è la conclusione della procedura di dialogo competitivo avviata nell’autunno scorso dal Comune di Genova, articolata in tre fasi, e riformulata in primavera in seguito al modificato quadro economico dell’opera. In un primo bando infatti la cifra stimata per l’opera si aggirava sui 25 milioni di euro, giudicata insufficiente dalle aziende del settore anche prima del rincaro delle materie prime.
La notizia dell’aggiudicazione comunque è conferma della volontà dell’amministrazione Bucci di procedere senza indugi con la realizzazione di un’infrastruttura che dovrebbe destinata sia al turismo sia ai cittadini – almeno negli obbiettivi del Comune – e che sarà finanziata interamente da fondi Pnrr.
“Siamo soddisfatti perché si va avanti a spron battuto e l’azienda che ha vinto è forse la migliore al mondo, la stessa che ha realizzato la Skyway del Monte Bianco, per intenderci”, commenta l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Pietro Piciocchi. Ancora non è stato possibile visionare un progetto “è ancora riservato, ed è comunque un progetto di fattibilità che dovrà poi recepire le indicazioni che arriveranno dai vari soggetti titolati a esprimersi, dalla sovrintendenza ai vigili del fuoco, dovrà esserci una via regionale e dovrà essere affrontato un tema di espropri, insomma è una questione molto complessa”, aggiunge Piciocchi.
Quello che si sa è che l’offerta di Doppelmayr/Collini – l’unica pervenuta alla terza fase della procedura – si propone di progettare e realizzare l’opera con un ribasso dell’0,15% rispetto alla base di gara, quindi per un importo di 33,8 milioni di euro di cui 830mila quali oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, il tutto oltre oneri previdenziali e Iva. Della cifra complessiva 1,7 milioni saranno destinati a rilievi, accertamenti, prove ed indagini, bonifica bellica, completamento della progettazione di fattibilità tecnico ed economica, della progettazione definitiva/esecutiva, nonché del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione.
Confermata la presenza di una stazione intermedia al Lagaccio, in modo tale che l’opera costituisca anche un sistema di trasporto pubblico urbano. E quindi si tratterà di due tronchi di funivia con due cabine vetrate a salire e a scendere per ciascun tronco. Per arrivare a forte Begato da Principe, dunque, bisognerà prendere di fatto due funivie una contigua con l’altra.
Le aziende che costituiscono l’Rti hanno entrambe sede nel nord Italia. Doppelmayr Italia è il ramo italiano della casa madre Austriaca, la Doppelmayr Garaventa. E’ una delle imprese leader, insieme a Leitnet, a livello mondiale nella realizzazione di impianti a fune. Recentemente ha avuto l’incarico di realizzare la cabinovia più lunga del mondo nell’isola di Dominica, ai Caraibi e per una cabinovia urbana nell’area di Parigi. Collini costruzioni, sede a Trento, è un’altra storica azienda italiana di costruzioni, impegnata nell’edilizia civile e industriale: non solo funivie ma anche autostrade, ponti, centrali. I fondi per la realizzazione della funivia rientrano nei 70 milioni di euro da Pnrr accordati al Comune di Genova dal ministero della Cultura, la cifra rimanente servirà per ristrutturare i forti e renderli utilizzabili e creare una rete di sentieri e “strade bianche” che colleghi in maniera efficiente il parco delle mura.
La costruzione della funivia fin da subito ha diviso la città, scatenando malumori e preoccupazioni soprattutto per i quartieri direttamente interessati, in primis il Lagaccio, dove i residenti si sono da subito mobilitati per capire i dettagli alla base dell’idea progettuale e poi per contestare apertamente l’opera, il cui impatto cambierà per sempre lo skyline di questa parte di città e probabilmente anche la vita di migliaia di persone.
In attesa del progetto definitivo, il comitato sorto in questi mesi, dall’evocativo nome”Con i piedi per terra“, ha messo sul tavolo diverse criticità e molti dubbi che metterebbero in discussione interamente l’opera: in primis la copertura finanziaria, che vede praticamente metà del budget che il Pnrr ha riservato per la conservazione del sistema dei forti genovesi, 70 milioni di euro, assorbito dal progetto della funivia, i cui costi previsti sono andati lievitando di mese in mese, partendo dai 28 milioni iniziali fino ai 33,8 dell’aggiudicazione.
Ma non solo. Al centro delle critiche il rapporto costi/benefici dell’infrastruttura: “Uno dei capisaldi del progetto è la fruibilità di tale opera per i croceristi – sottolinea il comitato – Nei primi documenti viene richiesta una portata di 2000 persone all’ora, numero che secondo noi è inverosimile anche nel caso in cui tutti i crocieristi decidessero di scendere dalla nave una volta in porto. Poi si è arrivati ad una portata di 800 persone all’ora: i costi aumentano, la portata diminuisce e i dubbi crescono. Sarebbe interessante a questo punto che fossero resi pubblici gli studi di mercato che giustifichino quest’opera, il loro aggiornamento che ha portato a richiedere una portata del 60% in meno rispetto a quella iniziale prevista”.
E poi la sicurezza: per il passaggio sopra la ferrovia sembra che potrebbe essere predisposto un tunnel protettivo, “Pericolo che quindi esiste per quel tratto, ma non per quando passerà sopra le case?“, si chiedono i residenti, che si preoccupano anche per l’impatto degli impianti, sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista di inquinamento acustico. Secondo quanto trapelato nei mesi scorsi, la costruzione dei piloni, inoltre, potrebbe richiedere espropri e abbattimenti, cosa che ovviamente rischia di far esplodere ulteriormente il dissenso per quest’opera.
D’altronde nella stessa determina di aggiudicazione da parte del Comune di Genova si legge che “l’intervento, oltre interessare aree sottoposte a plurimi vincoli, presenta complessità tecnologiche e gestionali nonché necessità di studi approfonditi in termini di sicurezza”.
L’assessore Piciocchi assicura che presto saranno organizzati più incontri pubblici per presentare il progetto ai cittadini e agli enti. “Inoltre a ottobre, probabilmente il 12, si terrà una commissione consiliare a palazzo Tursi sul tema”.