Scompiglio

Blitz di Bruciamo Tutto alla mostra di Artemisia, vernice rossa e quadri coperti “contro la cultura dello stupro” fotogallery

"Non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi". Tre giovani denunciati per imbrattamento, per loro anche foglio di via della questura

Genova. Un blitz in piena regola alla mostra di Artemisia Gentileschi a Palazzo Ducale, con vernice rossa e teli neri a coprire i quadri di Agostino Tassi, colui che stuprò la pittrice. Lo ha effettuato questa mattina il movimento Bruciamo Tutto, costola femminista del gruppo Ultima generazione.

L’azione è iniziata alle 11.30, nella sala che ospita tre quadri di Agostino Tassi, pittore che stuprò Artemisia. Un’attivista ha coperto con dei teli neri i quadri, incollandoli alla cornice, e poi ha srotolato uno striscione. Contemporaneamente un’altra persona aderente al movimento ha versato vernice rosso sangue per terra, sulla soglia che porta alla stanza con l’allestimento del letto dello stupro.

In seguito i responsabili dell’azione si sono dipinti le mani di rosso e hanno lasciato impronte sulle targhe accanto i quadri, cancellando il nome di Tassi con un pennarello nero. Sempre con un pennarello nero un’attivista ha scritto il nome di Joy Omoragbon sul muro della sala, ieri la donna è stata uccisa dal marito. Gli attivisti hanno inoltre fatto scattare l’allarme in tutte le sale dell’esposizione.

“Stiamo coprendo questo quadro − hanno detto gli attivisti durante l’azione− perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi. Siamo profondamente turbat3 dalla scelta di spettacolarizzare lo stupro. Abbiamo deciso di non danneggiare il quadro ma di oscurarlo, perché il messaggio è “non deve stare qua, non così, non in questo contesto“. Un altro aggiunge: “Questa mostra non esplora l’opera di Artemisia in quanto artista, ma in quanto donna. Perché facciamo così fatica a dire che Artemisia era una grandissima artista, e se fosse un uomo ne parleremmo accanto a grandi maestri come Michelangelo e Raffaello?”

L’azione è poi proseguita nelle altre sale della mostra, dove gli attivisti hanno lasciato le impronte di vernice rosso sangue sulle pareti. Nessun quadro è stato danneggiato. Dopo qualche minuto è intervenuta la polizia di stato e i carabinieri che hanno fermato gli attivisti per poi identificarli. Nel frattempo l’accesso alla mostra è stato sospeso e i visitatori sono stati fatti uscire per procedere con i rilievi nelle sale per verificare eventuali danni.

Nel pomeriggio è poi arrivata la notizia che tre giovani sono stati  denunciati dalla Digos per imbrattamento. Si tratta di due ragazzi e una ragazza, tra i 25 e i 30 anni, e sono residenti in Lombardia. Per loro la questora di Genova Silvia Burdese, ha disposto anche il foglio di via dalla città.

La mostra ha ricevuto già molte contestazioni: la sala buia con un letto e la proiezione, sulle pareti, delle frasi pronunciate da Artemisia durante il processo allo stupratore, lette in maniera drammatica da una voce fuori campo, hanno suscitato l’indignazione generale. Non Una Di Meno Genova ha organizzato un mailbombing che ha portato alla rimozione, dallo shop della mostra, della maglietta con la frase “Io del mio mal ministro fui”. Tra gli articoli in vendita è rimasto il libro di Pietrangelo Buttafuoco “La notte tu mi fai impazzire – Gesta erotiche di Agostino Tassi, pittore”. “Che stupri e violenze vengano definite Gesta erotiche da un libro in vendita nello shop la dice lunga sull’idea della mostra. Più volte viene citata la reputazione rovinata dell’artista Gentileschi, come se tutta la sua carriera e la sua vita dipendesse dalla violenza subita. C’è uno sguardo marcatamente patriarcale” scrivono gli attivisti in una nota.

“Non posso che condannare il gesto di cui si sono resi protagonisti questi ragazzi – dichiara il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa – naturalmente non sono contrario all’espressione delle proprie opinioni, ma ritengo che vada fatto tenendo conto anche della libertà degli altri. E oggi c’erano moltissimi visitatori a cui è stato negato il diritto di vedere la mostra. Ringrazio polizia e carabinieri per l’intervento e per la celerità dei rilievi condotti. E ringrazio anche il personale di Palazzo Ducale e della società Arthemisia che hanno consentito di riaprire l’esposizione già nel pomeriggio”.

Sull’episodio il commento del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Solidarietà a Palazzo Ducale, dove questa mattina le attiviste del movimento il cui nome è tutto un programma “Bruciamo Tutto” hanno coperto con dei teli neri alcune opere all’interno della mostra di Artemisia Gentileschi e imbrattato pavimenti e pareti. Un modo di esprimere il dissenso che condanniamo fermamente perché l’arte non va mai censurata, anche se una mostra non piace. Non è con gesti violenti e incivili che si combatte violenza e inciviltà. E vale anche per la violenza di genere. Anzi, forse in particolare per la violenza di genere. Un’opera e il luogo che le ospita non sono un tiro a segno ma rappresentano il lavoro, i sacrifici e l’impegno di tante persone”.

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