Resistenza

“Fuori i fascisti dalle città”, il corteo di Genova Antifascista celebra la Liberazione fotogallery

Dalla Casa dello Studente al centro città, interventi e cori per la Palestina: "Il 25 aprile dev'essere un giorno di lotta contro le logiche che ancora oggi sfruttano persone e massacrano popoli"

Genova. “Il 25 aprile non deve essere solo un giorno di commemorazione, ma un giorno di lotta contro le logiche che ancora oggi sfruttano persone e massacrano popoli. L’antifascismo oggi è ancora una battaglia per l’autodeterminazione e per la libertà delle persone e delle comunità”.

Con queste parole si è aperto questo pomeriggio il corteo organizzato da Genova Antifascista in occasione del 25 aprile e della Festa della Liberazione. La manifestazione, seguita da oltre un migliaio di persone, ha iniziato il suo percorso sotto l’ingresso della Casa dello Studente, luogo sacro della memoria per la Resistenza genovese, dove nei sotterranei, durante la guerra, decine di partigiani e antifascisti vennero torturati e brutalmente uccisi da nazisti e fascisti.

Il corteo ha causato inevitabilmente grossi disagi al traffico. Questo il percorso: corso Gastaldi, via Montevideo, via Crimea, via Odessa, piazza Alimonda, via Invrea, piazza delle Americhe, piazza Verdi, via Fiume, via XX Settembre, piazza De Ferrari

Uno spezzone del corteo è stato dedicato alla resistenza del popolo palestinese, con una grande bandiera della Palestina con la scritta “Antifa” a sovrastare i manifestanti. Diversi gli interventi e i cori contro le politiche del governo italiano e della comunità internazionale che in questi mesi non hanno condannato l’azione dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza e non solo.

Presenti anche i collettivi studenteschi, che ancora una volta hanno condannato gli intrecci economici tra università e le aziende italiane e israeliane che portano avanti “interessi e affari che ingrassano i meccanismi della guerra”. Durante il corteo sono stati affisso diversi striscioni del laboratorio Buridda, da qualche mese sotto la spada di Damocle dello sgombero, striscioni che denunciavano la politica di svendita del patrimonio immobiliare pubblico alle grandi agenzie immobiliari nazionali e internazionali “che a Genova stanno portando avanti i propri progetti speculativi”.

La manifestazione è passata da via Montevideo, dove ha la sede CasaPound Genova, ovviamente presidiata da un nutrito cordone della polizia in assetto antisommossa e camionette schierate a difesa dei locali del movimento neofascista. Durante il passaggio cori e fumogeni contro il fascismo: “Siamo tutti antifascisti”.

Dopo, la sosta in piazza Alimonda dove è stato posato un mazzo di fiori presso il cippo che ricorda Carlo Giuliani, il giovane antagonista morto negli scontri scatenati dalle selvagge cariche di carabinieri e polizia durante il G8 di Genova del 2001.

In piazza delle Americhe i manifestanti hanno ammainato la bandiera degli Stati Uniti per poi bruciarla insieme ad un fumogeno ricordando “i crimini commessi in Palestina con la complicità degli Usa”.

GenovaAntifascista corteo 25 aprile 2024

Azione dimostrativa anche sotto la sede genovese di Confindustria, dove sono stati adagiati al suolo tre manichini vestiti da lavoratori e lavoratrici, insieme a una lunga striscia di vernice rosso sangue che portava davanti all’ ingresso del grattacielo degli industriali. “Oggi essere antifascisti è anche essere contro le logiche di sfruttamento dei lavoratori che portano alla continua strage di lavoratori e lavoratrici. Precarietà, miseria e lutto, pagherete caro, pagherete tutto”.

Durante il tragitto del corteo sono stati attaccati manifesti com i volti dei partigiani caduti. Il culmine della manifestazione è arrivato sotto Ponte Monumentale, simbolo della lotta partigiana genovese, con canti e momenti di ricordo della insurrezione iniziata la sera del 23 aprile 1945 e che portò alla resa dell’ esercito tedesco. Sotto le targhe che ricordano i caduti, sono state poste altre corone di fiori. Il corteo, infine, è arrivato a De Ferrari tra fumogeni e fuochi d’artificio, al coro di “Ora e sempre, Resistenza”.

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