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Il 18 gennaio consiglio straordinario sui depositi chimici, ma il centrodestra lo vuole “a porte chiuse”

La presidenza vuole vietare il pubblico in aula rossa già da oggi per ragioni legate al Covid, l'opposizione: "Temono le proteste". E sul sito del porto spunta la data di inizio lavori

depositi chimici

Genova. Discussione accesa questa mattina in riunione dei capigruppo a palazzo Tursi per organizzare il consiglio comunale genovese straordinario dedicato interamente al tema del dislocamento dei depositi chimici Carmagnani e Superba da Multedo al porto di Genova.

L’oggetto del contendere tra maggioranza e opposizione e in particolare tra l’opposizione e il presidente del consiglio comunale Federico Bertorello e sul fatto che la presidenza, appunto, ha deciso di vietare l’ingresso al pubblico in aula rossa, già a partire da oggi, per via dell’andamento preoccupante dei contagi da Covid e dell’aggravarsi della situazione sanitaria.

Se così sarà, il ritorno a una semi-normalità – con la possibilità per i cittadini di assistere in presenza alle sedute del consiglio comunale – sarà durato poco più di due mesi. Dopo l’off limits scattato nel marzo 2020 le porte di Tursi si erano riaperte, pur con limitazioni e protocolli stringenti, all’inizio di novembre 2021.

Alla fine della riunione la maggioranza ha votato a favore del provvedimento, la minoranza contro e il presidente Bertorello ha dichiarato che assumerà il parere del comitato Covid dell’ente e poi assumerà la decisione.

Secondo il centrosinistra e il M5s la decisione di chiuderle di nuovo ha poco a che fare con la pandemia e molto con il tentativo di non dover fronteggiare le proteste dei cittadini di Sampierdarena, dei comitati e delle associazioni che sicuramente chiederebbero di partecipare come pubblico alla seduta, preoccupati dal trasferimento a 300 metri dalle case di un’azienda a rischio incidente rilevante.

“Incredibile, in tutto il Paese, Genova inclusa, si può andare al cinema o a teatro tranquillamente ma non si può assistere, pur distanziati, con super green pass e con mascherina, a un appuntamento democratico come la seduta di un consiglio comunale“, sottolinea il capogruppo Pd Alessandro Terrile.

Secondo il capogruppo del M5s Luca Pirondini si tratta di un “vero e proprio scandalo, se chiudono le porte alla cittadinanza in assenza di una norma nazionale che lo preveda, se limitano il consiglio allora ci aspettiamo un’ordinanza del sindaco per chiudere anche altri luoghi di aggregazione“.

Il tema del dislocamento dei depositi chimici da Carmagnani e Superba da Multedo a ponte Etiopia, secondo la minoranza, mette in imbarazzo il centrodestra anche all’interno della stessa coalizione. Non tutti i consiglieri di tutti i partiti sarebbero convinti della scelta su cui Comune e Autorità portuale stanno tirando dritto.

Tanto che dopo l’approvazione dell’istanza delle due aziende chimiche da parte del comitato portuale lo scorso 30 dicembre, oggi si segna un nuovo “simbolico” passo avanti.

Sul sito internet dell’Autorità di sistema portuale è comparso un focus dal titolo “Ridislocazione depositi costieri di Carmagnani e Superba”. Dove un grafico evidenzia come sia in corso il progetto di fattibilità tecnico economica e come si sia già fissata una data per l’inizio lavori: il 1 gennaio 2023.

E intanto sul tema intervengono i sindacati Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec che chiedono, appunto, un incontro ai capigruppo in Comune: “Vogliamo chiarezza. Pur nella considerazione che, l’opzione zero è stata esclusa dal sindaco siamo preoccupati da alcune dichiarazioni che vedrebbero fuori dall’area genovese le due aziende chimiche e inoltre l’impedimento alle stesse di potersi sviluppare con i nuovi impianti mantenendo e migliorando la sicurezza degli attuali impianti”.

“Le segreterie – ricordano i sindacati – non hanno mai dato indicazioni sulla individuazione delle aree, hanno altresì dichiarato da sempre che dovessero essere ricercate e trovate all’interno del porto di Genova risolvendo e tenendo conto dell’impatto occupazionale delle stesse e di tutto il settore portuale che non può e non deve essere negativo”.

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