Genova. A quasi due anni dall’inaugurazione è già tempo di ritocchi per via Cornigliano, uno dei simboli della riqualificazione del Ponente genovese portata avanti dalla giunta Bucci. Le novità riguardano l’estetica, ma anche la sicurezza stradale. Perché, nonostante il restyling mirasse di trasformarla da asse di scorrimento a viabilità lenta di quartiere, negli ultimi anni gli incidenti sono stati all’ordine del giorno. Fino a quello più tragico, lo scorso 10 maggio, quando un tir ha travolto e ucciso la 51enne Mercedes Maria Moran Huayamave sulle strisce pedonali. Un tir che in via Cornigliano non avrebbe dovuto nemmeno passarci.
La prima novità riguarda proprio i mezzi pesanti. Dopo averla ipotizzata in Consiglio comunale pochi giorni dopo l’incidente mortale, il Comune ha effettivamente esteso a 24 ore al giorno il divieto di transito per i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate. Prima il provvedimento – formulato in maniera specifica per autoarticolati, autotreni e mezzi adibiti al trasporto di container – era valido dalle 9.00 alle 17.00. A chiederne con forza l’ampliamento era stato all’unanimità il Consiglio municipale del Medio Ponente. Alla fine la decisione da Tursi è arrivata, seppur senza annunci, con una nuova ordinanza dello scorso 16 giugno.

Il punto sarà farlo rispettare, quel divieto. Anche perché, come ammesso dallo stesso assessore alla Polizia locale Sergio Gambino, la maggior parte dei transiti è autorizzata in virtù di specifiche deroghe concesse ai trasportatori: “Ci sono tre pompe di benzina, diversi supermercati e altre situazioni che comportano il passaggio dei tir. Ad esempio i mezzi da cantiere possono circolare e non serve nemmeno una deroga”. Al momento non sono allo studio misure mirate come presidi fissi degli agenti o telecamere per sanzionare gli autisti che trasgrediscono in barba alla segnaletica, ingannati forse dai navigatori satellitari che propongono il tragitto più breve per le auto.

Un’altra modifica riguarda la discussa mini-rotatoria all’incrocio con via Minghetti e via Dufour, teatro di numerosi incidenti che hanno visto anche veicoli cappottati nonostante il limite di velocità dei 30 chilometri orari. Adesso, per renderla più visibile, verrà installata nel mezzo un’isola dotata nella parte centrale di un dissuasore in poliuretano indeformabile. “È la soluzione più idonea, compatibile con le regole dettate dal codice della strada e con le particolari esigenze della via”, spiega la presidente del Municipio Cristina Pozzi. Il progetto e i lavori, che saranno eseguiti la prossima settimana, sono a cura di Società per Cornigliano.

Ma non solo: “Entro i primi giorni di settembre – riferisce Pozzi – inizieranno i lavori per rifare le aiuole in posizione rialzata, per mettere fine allo scempio che abbiamo visto in questi mesi“. Le condizioni dei nuovi spazi verdi, in effetti, erano drammatiche: ristagni d’acqua, piante sofferenti e marcescenti, danni provocati dalle ruote di auto e furgoni in sosta selvaggia. Nelle scorse settimane Società per Cornigliano aveva affidato gli incarichi per sostituirle con vere e proprie vasche sopraelevate, ma è stato necessario attendere il via libera della Soprintendenza. Ora ci sono tutte le autorizzazioni necessarie e il cantiere è pronto a partire.

Via Cornigliano, infine, sarà interessata dal passaggio dell’asse di forza del Ponente, quello che seguirà in sostanza il percorso dell’attuale linea 1 ma con filobus parzialmente autonomi e una quota maggiore di corsie riservate. Stando alle carte del progetto definitivo – approvato in conferenza dei servizi proprio per quanto riguarda lo stralcio degli assi Ponente e Valbisagno – non ci saranno modifiche sostanziali all’assetto della via, considerato che la maggior parte del traffico dovrebbe attraversare la strada Guido Rossa. Probabilmente dovranno essere stesi i cavi aerei per l’alimentazione dei nuovi mezzi. Al piano stradale, l’unica novità riguarderà le pensiline di attesa dei bus, che potrebbero essere riviste dopo le lamentele della Soprintendenza.
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