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“FUORIposto”, torna la rassegna del teatro indipendente in spazi non convenzionali

Lo scenario sarà l'area archeologica dei Giardini Luzzati, che conserva i resti di un antico anfiteatro, nel cuore del Sestiere del Molo

fuoriposto teatro

Genova. Torna la rassegna di teatro indipendente “FUORIposto”, con tre show teatrali presentati fuori dagli spazi convenzionali del teatro. Lo scenario sarà infatti l’area archeologica dei Giardini Luzzati, che conserva i resti di un antico anfiteatro, nel cuore del Sestiere del Molo. Tre spettacoli, tre artisti, per ridere, sorridere, stare insieme, riflettere e sostenere il teatro indipendente, attivista e solidale.

ecco le date:

SABATO 18 MAGGIO, H 20.30

QUALCUNO CON CUI PARLARE. AMORE, SAMBA E CIBI SANI” di e con Alberto Bebo Guidetti

“Qualcuno con cui parlare” sono 6 monologhi scritti da Alberto bebo Guidetti (Lo Stato Sociale) nell’ultimo anno. In circa 60 minuti si incontreranno affetti, disavventure, domande mal poste e divagazioni su artisti brasiliani, senza soluzione di continuità. Esattamente come quando al bar incontri quell’amico che ha bisogno di parlare e –tra un bicchiere e l’altro– scopri che si può ridere di ogni cosa. O quasi. “Qualcuno con cui parlare” è uno spettacolo senza scenografie, disegno luci o altri artifici spettacolari; segna il passo di un autore che ha sentito l’esigenza di togliersi di dosso ogni maschera e possibilità di nascondersi: un microfono, qualche foglio e un tizio barbuto che parla. “Ho passato 38 anni proteggendomi dietro alle persone che amo, facendomi forza delle parole di grandi autori e tenendomi compagnia con gli amici più cari che ho. C’ero sempre e, in qualche modo, non c’ero mai. Per questa volta ho deciso di fare un passo in avanti e diventare me stesso.”

Biglietto qua > https://www.spazio-comune.org/prodotto/qualcuno-con-cui-parlare/

costo 12 euro (10 euro per tesserati/e Luzzati)

DOMENICA 19 MAGGIO, H 20.30

NON è LA STORIA DI UN EROE“, tratto dal podcast di RaiPlay Sound “Io ero il Milanese” di Mauro Pescio, di e con Mauro Pescio.

“Ho conosciuto Lorenzo S. nell’estate del 2017. Era uscito dal carcere da una decina di giorni. Durante il nostro primo incontro, durato qualche ora, mi ha raccontato in sintesi tutta la sua vita, da quando era entrato in carcere la prima volta a pochi mesi, a trovare suo padre, a quando era uscito come un uomo nuovo di 40 anni, in quel luglio 2017, trasformato in una risorsa per la società. Io ero il Milanese è il racconto di un uomo che nella vita ha fatto tante scelte sbagliate, un uomo con cui la sfortuna si è accanita, un uomo che ha toccato il fondo, ma che da quel fondo si è rialzato. È la storia di come non debba mai venire meno la speranza, la fiducia e soprattutto di come si debba sempre offrire un’altra possibilità. La storia di Lorenzo S. è un progetto creativo crossmediale: nato come un podcast, intitolato Io ero il Milanese, ora potrà essere conosciuta dal vivo. Lo spazio teatrale è, per antonomasia, lo spazio della rivoluzione, adatto quindi a dare voce alla rivoluzione personale di Lorenzo e alla sua storia difficile, dura, ma anche piena di speranza”.

Biglietto qua > https://www.spazio-comune.org/prodotto/non-e-la-storia-di-un-eroe/

costo 12 euro (10 euro per tesserati/e Luzzati)

VENERDì 24 MAGGIO, H 20.30

STORIE PER LA FINE DEL MONDO” di e con Massimiliano Loizzi

Come mai tutti parlano della fine del mondo seppure nessuno pare voglia parlarne per davvero? E perché l’emergenza ambientale è strettamente connessa alle migrazioni? E come faccio a parlarne senza sembrare un pirla, il solito rompiballe o Beppe Grillo (che poi sono praticamente la stessa cosa)? Da sempre l’essere umano ha bisogno di tramandare le proprie storie ed è proprio da quel bisogno che ha origine l’idea stessa di comunità: seduti attorno a un fuoco per scaldarsi e tenersi al riparo da bestie feroci, (proprio lì dove è nata l’idea di far serata ed è stato inventato lo spritz) si raccontavano storie e, guardando le stelle, si cercava di dare risposte alle domande di sempre: da dove veniamo? Dove andiamo? Quando c’è una fuga di cervelli italiani all’estero può accadere che i corpi restino qui, come è successo a Salvini e Piantedosi? Intrecciando storie di famiglia, conversazioni future tra figlie e nonni, narrazioni su Beethoven, incursioni nella canzone, piccole incredibili storie di persone che hanno salvato il mondo, Storie per la fine del mondo racconta la crisi della nostra società postcapitalista, la crisi di ogni comune essere umano che ha superato i fottuti quarant’anni, la crisi del mediterraneo e la crisi ambientale, cercando di restituire una piccola oncia di senso a tutto ciò. Ci siamo assuefatti all’idea che singolarmente non possiamo far nulla, che non possiamo cambiare né salvare il mondo, ma sono proprio le scelte individuali a creare le scelte collettive: Storie per la fine del mondo prova a dimostrare anche attraverso la satira e la narrazione che un altro mondo è ancora possibile: per questo MEDITERRANEA e PLASTICFREE.

Biglietto qua > https://www.spazio-comune.org/prodotto/storie-per-la-fine-del-mondo/

costo 12 euro (10 euro per tesserati/e Luzzati)

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