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“Non sarà un Everest, ma neppure un Monte Bianco”, Bucci lo scalatore attacca la vetta di Tursi

57 anni, manager ed ex scout, "cervello di ritorno" dopo anni negli Stati Uniti, è il candidato del centrodestra che - parole sue - non sa sorridere a comando

Genova. “Devo imparare a sorridere”, dice, davanti agli obbiettivi di fotografi e videoperatori, quasi sentisse che tutto ciò che gli manca per poter essere il candidato vincente è un volto rassicurante e amichevole.

D’altronde, non è quello che i genovesi si aspettano dal futuro sindaco della città. E quindi neppure da chi prova a diventarlo. Marco Bucci, 57 anni, sposato, due figli, ex scout laureato in Chimica farmaceutica e in Farmacia, amministratore unico di Liguria Digitale (l’azienda informatica della Regione) e manager nell’ambito dell’high tech con una lunga esperienza negli Stati Uniti, è il candidato del centrodestra alle prossime elezioni comunali.

L’ufficializzazione oggi, con uno stringato comunicato stampa, e dopo la “benedizione” ricevuta in un incontro a Roma con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Marco Bucci è riuscito a mettere d’accordo tutti: Fdi, Forza Italia e Lega Nord, superando le ipotesi di altre candidature come quelle di Stefano Balleari, Giancarlo Vinacci, Ilaria Cavo.

meloni bucci

I primi due hanno fatto un passo indietro, magari con la prospettiva di un ruolo da vicesindaco o da assessore in giunta. L’assessore Cavo, invece, si è detta felice, in fondo, di mantenere il proprio ruolo in Regione. “Con Berlusconi? Non ho ancora parlato” dice Bucci.

Potrebbe farlo presto: il leader di Forza Italia potrebbe scendere da Arcore a Genova giovedì prossimo, in una sorta di convention dei leader del centrodestra a cui prenderà parte sicuramente Matteo Salvini e forse anche Giorgia Meloni.

Perché il centrodestra si presenta unito alle elezioni genovesi. Lo farà anche a Chiavari, a Arma di Taggia, alla Spezia: “Un modello Liguria – dice il governatore Giovanni Toti – che ci pone davanti di qualche misura rispetto al centrosinistra”. Che, in effetti, deve ancora trovare la quadra sul nome di un candidato, sempre meno probabilmente unitario. Lunedì potrebbe essere il giorno della scesa in campo di Gianni Crivello. Che però non sarà sostenuto da Possibile e da ciò che resta dell’esperienza di Rete a Sinistra.

bucci

C’è chi dice che, con il caos scoppiato nel Movimento 5 Stelle, la strada per il centrodestra sia in discesa. Marco Bucci, velista esperto e ancora di più amante della montagna, non la pensa così: “Sarà una scalata difficile – dice – le prime volte che parlavo con Edoardo Rixi di quest’avventura, anche lui è alpinista, mi chiedevo: sarà un Everest o un Monte Bianco? Spero si tratti di una via di mezzo”.

Se vincerla sarà difficile, amministrarla si preannuncia una missione quasi impossibile. Genova è una città in crisi, dalle problematiche complicate. Su più fronti: “Ma noi abbiamo i programmi giusti, le persone giuste e la visione giusta” afferma Marco Bucci.

Visione che deriva da un’esperienza di managament maturata soprattutto all’estero e in multinazionali di rilievo. Da Eastman Kodak, a Ferrania, passando per Sgs e poi Carestream Health, l’azienda con la quale Marco Bucci è tornato in Italia, nella sua città natale, in una delle palazzine che circondano l’area del Porto Antico.

toti rixi bucci

“Una delle ragioni che mi ha spinto a candidarmi è stata la voglia di restituire al mio territorio un po’ del successo guadagnato fuori” afferma il manager. E anche un po’ dei metodi. Come quello del cosiddetto “smart job”. “Lo abbiamo adottato in Carestream e adesso in Liguria Digitale – spiega Bucci – si tratta di telelavoro, le persone possono decidere quanto e come lavorare, quello che conta sono i risultati non il tempo trascorso sulla scrivania, questo sarà importante anche per quanto riguarda le aziende comunali”.

Genova more than this? Marco Bucci si rifiuta, un po’ scaramanticamente e un po’ perché quel logo non lo convince affatto, di farsi ritrarre davanti allo slogan in caratteri cubitali rossi piazzato dal Comune a De Ferrari. Cede, piuttosto, di accostarsi al simbolo della città – lo scudo crociato tra i due grifi – incastonato sul bronzo di un lampione. Lo stesso, scaramanzia a parte, che campeggia anche sull’ingresso di palazzo Tursi.

L’uomo delle polemiche (rientrate?). Quando Marco Bucci, nel 2015, è stato nominato dal governo regionale amministratore unico di Liguria Digitale, il M5S accusò la commissione giudicante di avere smussato ad hoc i parametri di incompatibilità previsti dallo statuto della società regionale. Al tempo l’azienda amministrata da Bucci, Carestream appunto, aveva attivi contratti di oltre 10 milioni di euro con alcune Asl. Il Pd, per le stesse ragioni, aveva chiesto l’intervento di Corte dei Conti e Autorità anticorruzione. Ancora oggi Marco Bucci conferma di non essere più il Ceo di Carestream Health (rinunciando a un compenso da 600 mila euro contro i 35 mila corrisposti per il ruolo in LD).

Altra questione spinosa era stata quella legata al trasferimento di Liguria Digitale dal centro città agli Erzelli. Marco Bucci stesso aveva scritto, in un documento autografo, di essere in possesso di 500 azioni di Ght, la società immobiliare dietro allo stesso progetto Erzelli. In pratica – aveva denunciato sempre il Pd – l’amministratore dell’azienda pubblica è azionista dell’azienda privata cui l’azienda pubblica pagherà l’affitto”. Tradotto: conflitto d’interessi. Giovanni Toti aveva spiegato che il trasloco di Liguria Digitale a Erzelli era una decisione assunta da lui direttamente per confermare la fiducia nel progetto del parco tecnologico.

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