Genova. Un criticità riscontrata nelle fondamenta della spalla di levante, la mancanza del progetto originario e l’ammaloramento del cemento copriferro di una struttura progettata negli anni 50 e costruita poi negli anni 60 con le tecnologie dell’epoca. Questi sono gli elementi che in queste ore hanno fatto prendere alla amministrazione civica la decisione cautelativa di un restringimento della sede stradale sul viadotto di corso Europa a Nervi per evitare il passaggio di mezzi molto pesanti come i carichi eccezionali che possano aggravare la situazione.
“Non ci sono problemi strutturali e di pericolo – precisa l’assessore e vicesindaco Pietro Piciocchi, giunto questa mattina sul posto insieme ai tecnici del comune per un sopralluogo straordinario – questo va chiarito. Se ci fosse un pericolo avremmo immediatamente chiuso la struttura, struttura che stiamo monitorando da tempo e che per la quale sono già previsti interventi di manutenzione straordinaria che saranno effettuati nei prossimi mesi”. Un chiarimento che serve a placare la preoccupazione che in queste ore è circolata sul web con la pubblicazione di alcune foto dove viene evidenziato il degrado dell’impalcato.
“Una preoccupazione legittima – spiega Piciocchi – che nasce anche dal fatto che questo viadotto ha quasi 70 anni e che nei giorni scorsi si è verificato un distacco di intonaco probabilmente da una soletta privata relativa ai condomini situati in prossimità del ponte e ad esso collegata”. I vigili del fuoco sono intervenuti rimuovendo le parti a rischio, mentre la polizia locale ha transennato la zona, con qualche criticità per la sosta e per la viabilità della rampa di via Pellegrini.
Nei mesi scorsi un’operazione del genere era già stata effettuata durante i monitoraggi messi in atto dal Comune di Genova sulle infrastrutture viarie della città: questo passaggio ha lasciato come traccia l’azzurro del passivante anticorrosivo posto sui tondini dell’armatura del calcestruzzo rimasti in balìa degli elementi.
La vera criticità della struttura sta nella spalla di levante, dove in pratica si appoggia il primo impalcato, e dove sotto è evidente una profonda venatura che attraversa trasversalmente tutta la base del struttura e parte del giunto soprastante. “Durante i test fatti in questi mesi è emerso un movimento delle fondamenta particolarmente accentuato e che si verifica con sollecitazioni particolari – spiega Piciocchi – ed è per questo che stiamo valutando le modalità di una restrizione cautelativa della carreggiata”. Un provvedimento che manterrà il doppio senso di marcia ma che dovrebbe limitare il carico con il divieto di accesso per i mezzi molto pesanti “Mezzi che in realtà sarebbero già vietati ma che talvolta passano da qua per evitare le code e le chiusure autostradali“. Nelle prossime ore saranno valutate le modalità di questo intervento.
Ma quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza della struttura? “L’intervento era previsto nel 2024 – sottolinea Piciocchi – ma abbiamo già dato l’incarico per redigere il progetto di intervento. Il problema è che negli archivi comunali non c’è copia del progetto originario, con tutti i calcoli alla base della struttura, per cui i progettisti devono iniziare praticamente da zero”.