Genova. È stato raggiunto oggi in Confindustria Genova un accordo col sindaco di Genova Marco Bucci e l’Autorità portuale sulle riparazioni navali. Presenti al consiglio direttivo della sezione industria cantieristica navale, presieduto da Paolo Capobianco, anche il presidente degli industriali genovesi Umberto Risso e il vicepresidente con delega all’Economia del mare Beniamino Maltese, oltre al segretario generale Paolo Piacenza e il responsabile della direzione pianificazione e sviluppo Marco Sanguineri per l’ente di Palazzo San Giorgio.
Nel comunicato stampa diffuso da Confindustria si parla di “punti di accordo sul potenziamento e l’espansione del distretto delle riparazioni navali e nautica nell’area di levante e delle costruzioni navali a Sestri Ponente, in funzione dei carichi di lavoro attuali e attesi per il futuro”.
Un’intesa che, per il momento, sembra mettere fine alle polemiche tra gli industriali e il sindaco, determinato ad aprire un collegamento tra Porto Antico e Waterfront di Levante come quello sperimentato in occasione della Passeggiata di Primavera. Durante l’incontro di oggi “si è confermata la necessità di una viabilità dedicata al comparto industriale, che consenta l’accesso e il transito anche di trasporti eccezionali“. Inoltre “il Comune ha prospettato soluzioni alternative per il collegamento del Waterfront di levante con il Porto Antico, non impattanti sulle attività del distretto“.
Nel corso dell’incontro, incentrato sul tema “di comune interesse relativo allo sviluppo del comparto industriale della cantieristica e riparazione navale, del refitting di yacht e mega yacht, nella prospettiva del nuovo piano regolatore portuale“, Confindustria Genova ha confermato il pieno supporto all’Autorità di Sistema portuale per inecessari approfondimenti tecnici, in raccordo con gli operatori, per la definizione del piano regolatore portuale, oltre che per assicurare una idonea ricollocazione delle aziende interferite dalla costruzione del tunnel subportuale“.
“Siamo convinti che i numeri di questo comparto dimostrino la necessità di avere più spazi – aveva detto oggi l’amministratore delegato di Ente Bacini Alessandro Terrile a margine dell’evento sulla Resistenza in porto -. Penso si debba fare una discussione laica tenendo conto delle trasformazioni della città: penso alla nuova diga, alla risistemazione tra tunnel subportuale e sopraelevata. Il problema è che non sappiamo dove mettere le navi, i bacini sono pieni. Se ci fosse più spazio potremmo dare più posti di lavoro alla città”.