Genova. E’ stato interrogato questa mattina dal gip Silvia Carpanini il 18enne Daniel Borsi, agli arresti domiciliari da giovedì per l’omicidio del tecnico informatico Sergio Faveto.
Borsi, assistito dagli avvocati Simone Vernazza e Matteo Mezzapesa avrebbe ammesso le sue responsabilità evidenziando tuttavia, come sembra essere emerso anche dalla ricostruzione degli investigatori, di aver avuto un ruolo di fatto ‘minore’ rispetto all’amico 17enne, che avrebbe colpito violentemente Faveto a calci al petto mentre era a terra.
L’informatico massacrato all’inizio di agosto in piazza Unità D’Italia a Molassana perché scambiato per un pedofilo, era finito un paio di volte in ospedale poi le sue condizioni si erano aggravate notevolmente ed era morto a metà settembre per un’embolia polmonare.
Al momento il 18enne resterà agli arresti domiciliari. I suoi avvocati per il momento non hanno presentato alcuna istanza di attenuazione della custodia cautelare.
Nel frattempo le indagini dei carabinieri della compagnia di San Martino proseguono le indagini e proprio stamani hanno depositato al pm Paola Calleri un’informativa con nuove testimonianze. Oltre al 17enne altri giovani nelle prossime settimane potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati.