Genova. Quando la pandemia arretrerà e tornerà a esistere quella cosa chiamata turismo ci piace immaginare che oltre a visitare l’acquario, i vicoli, le botteghe storiche e il porto antico persone da tutta Italia e da tutto il mondo possano prendere la metropolitana, direzione Brin, e scendere a Certosa.
Il quartiere della Valpolcevera è da ormai alcuni mesi una nuova piccola “mecca” italiana della street art grazie al progetto Walk The Line, agli artisti che lo hanno reso realtà, al Comune di Genova che l’ha sostenuto e agli sponsor che ci hanno messo le risorse necessarie. Poche settimane dopo il crollo del ponte Morandi c’è chi ha guardato questo quartiere separato dal resto della città a causa del disastro e ha pensato che un po’ di colore, male non avrebbe fatto. Nei mesi successivi alcuni esponenti piuttosto noti nel campo della street art.
Che siate appassionati di lungo corso di questo tipo di creatività oppure semplicemente curiosi di scoprire qualcosa di più sulle immagini che oggi rendono speciali alcuni edifici di Certosa, l’appuntamento è per sabato 28 febbraio alle 10e30: Walk The Line con GenovaGuide Tours organizza una visita guidata alla scoperta di Certosa e al progetto #Onthewall.
Il tour (tutte le informazioni a questo link) è a pagamento (10 euro adulti, 5 euro under12) e servirà come autofinanziamento per le attività dell’associazione. Per partecipare occorrerà prenotare anche perché il numero massimo – viste le normative anti covid – è di 15 persone. Saranno organizzate altre visite guidate nelle prossime settimane.
Una lezione di storia dell’arte urbana. Walk The Line ha coinvolto nomi di primo piano come l’olandese Zedz che ha lavorato sulla cabina di E-distribuzione lungo il Polcevera, o il portoghese Pantonio, attivo nella zona di via Certosa, e ancora protagonisti storici dell’arte urbana come Ozmo. Accanto a loro talenti giovani o già affermati come Agostino Iacurci, Gola Hundun, Geometric Band, Rosk & Loste, Greg Jager, Caktus & Maria e Antonello Macs oltre ai genovesi Tiler, Blef, Drina A12 e Giuliogol. Una dozzina le opere realizzate in questi mesi: l’ultima è quella di Rame13, che racconta la tradizione agraria della valle.
L’obbiettivo di #onthewalls, in parte già centrato ma siamo solo all’inizio, è di accendere i riflettori sul quartiere per ragioni che non siano legate al degrado, all’isolamento, al “ponte” ma alla creatività e alla sperimentazione. Un posto dove, proprio in mezzo ai colori di uno dei murales, è nata recentemente una casa di quartiere dove potranno essere svolte molte attività.
Nuova meta. Certosa – Genova come Bushwick a Brooklyn, Kadikoy a Istanbul, Tor Marancia a Roma, il City Center mural trail a Glasgow. Come alcuni dei cittadini e dei commercianti della zona hanno ben spiegato nei mesi passati: “I murales non risolvono i problemi del quartiere ma sono una testimonianza della voglia di rinascere”.
(foto della pagina Facebook Walk The Line)