Genova. È partita ufficialmente la 12esima edizione del censimento dei “Luoghi del Cuore” del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, iniziativa condotta in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Sino ad aprile 2025 sarà dunque possibile promuovere e votare i luoghi italiani preferiti e segnalare piccole e grandi bellezze da non dimenticare. In 22 anni di storia, attraverso i luoghi del cuore il Fai ha sostenuto 163 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte, di storia e di natura, e ha costruito una mappatura di oltre 39.000 luoghi dalle tipologie più varie, che interessano oltre l’83% dei Comuni italiani. Alcuni sono stati segnalati da una sola persona, per altri invece si sono mobilitate decine di migliaia di cittadini. E sono più di mille i comitati spontanei che nel corso degli anni si sono attivati per raccogliere voti e offrire un’occasione di rinascita al loro “Luogo del Cuore”.
Un progetto corale, dunque, in cui la Liguria è ben rappresentata. La chiesa di San Giorgio del pittoresco borgo di Tellaro, nello spezzino, è quella che sino a oggi ha ricevuto più voti in tutta Italia (oltre 2.000), ma i “Luoghi del Cuore” della nostra regione segnalati per il censimento sono già parecchi: il bosco dei frati di Nostra Signora del Monte, sulle alture di San Fruttuoso, a Genova, e poi Vicosoprano a Rezzoaglio, il Santuario Mariano dell’Opera Madonnina del Grappa di Sestri Levante, l’abbazia di San Fruttuoso di Camogli, la cappella di Sant’Antonio di Levaggi e quella di San Francesco d’Assisi, a Sestri Levante.
Ancora, il Collegio degli Emiliani di Nervi e il parco di Villetta Di Negro, il borgo di Vezzano Ligure nello spezzino, la Cappella Balbi di Savona, la chiesa di San Giorgio di Campochiesa ad Albenga, l’ex chiostro degli Agostiniani di Pieve di Teco, l’oratorio di San Pietro di Imperia e quello dell’Assunta di Torria.
In passato d’altronde numerosi luoghi della Liguria si sono posizionati tra i primi posti della classifica nazionale, come hanno ricordato Farida Simonetti, presidente regionale Fai Liguria, e Emanuele Costamagna, delegato regionale Fai Liguria ai Luoghi del Cuore: il convento dei Cappuccini di Monterosso, che vinse la classifica nel 2014, o la ferrovia delle Meraviglie Cuneo – Ventimiglia, che dominò invece l’edizione 2020. E sono stati molti i beni che, grazie al censimento, hanno potuto rinnovarsi: è il caso di Villa Pallavicini, a Rivarolo, dal 2023 diventata patrimonio del Comune di Genova e in fase di ristrutturazione grazie alle migliaia di voti ricevuti.
“Abbiamo apprezzato la concretezza del Fai nel trasformare i sogni in idee e successivamente in azioni – spiega Laura Canepa, rappresentante del comitato Amici di Villa Pallavicini – Grazie a questo approccio, siamo riusciti ad avviare il recupero della villa, che era abbandonata da ormai trent’anni e ha ottenuto, nel corso di due campagne, ben 13.000 voti grazie al sostegno di una comunità appassionata che l’ha votata come luogo del cuore”.
Quest’anno il censimento compie vent’anni, e per l’occasione il Fai ha rinnovato il sistema di partecipare online rendendolo più semplice e rapido da usare, ha messo a disposizione per il sostegno ai progetti 600.000 euro in totale, ovvero 200.000 euro in più rispetto alle precedenti edizioni: nello specifico il primo classificato si aggiudica 70.000 euro, il secondo 60.000 euro, il terzo 50.000 euro, con 20.000 in più per ognuno dei vincitori. Anche la dotazione del bando post censimento, che sarà aperto nel 2025, dopo l’annuncio dei risultati e a cui potranno partecipare i luoghi che avranno raggiunto una soglia minima di 2.500 voti, vedrà un aumento conseguente: sarà infatti possibile richiedere contributi fino a 50.000 euro (invece che fino a 30.000).
Nel censimento che sta per iniziare le motivazioni e le speranze dei giovani comitati spontanei che promuoveranno i luoghi e i beni da votare si ritrovano nelle parole di Vito Basso, del comitato che sostiene la candidatura della Cappella di Sant’Antonio di Levaggi, a Borzonasca: “Abbiamo visto nei Luoghi del Cuore una grande occasione per poter condividere con molte persone la bellezza di un luogo antico e misterioso che trasmette serenità. Siamo grati al Fai per questa opportunità che ha una vocazione ‘pubblica’ della quale abbiamo bisogno per custodire un luogo senza tempo che racconta al cuore storie antiche e storie nuove”.