Genova. L’aspetto esteriore non è molto diverso da quello di un anno fa, quando l’imprenditore Igor Mendelevich, in un soleggiato pomeriggio di San Valentino, assicurava di fronte al sindaco Marco Bucci: “Il 12 febbraio 2021, se non abbiamo altri intoppi speciali o burocratici, inauguriamo l’edificio e la parte esterna”. Gli intoppi ovviamente non si sono fatti attendere, e così adesso per la Marinella di Nervi si profila l’ennesimo rinvio di una rinascita più volte annunciata e mai realizzata.
“I lavori stanno andando avanti, non è vero che siamo fermi – riferisce Mendelevich, rappresentante della società La Marinella 1934 -. Con la mareggiata dello scorso dicembre abbiamo subito ulteriori danni alle impalcature e al muraglione, ma le strutture hanno tenuto, è stato una sorta di collaudo. Stiamo valutando se sfruttare ancora una finestra per aprire quest’estate, ma finché ci sarà il Covid sarà un rischio troppo elevato. In una struttura come quella basta andare in zona arancione o trovare un positivo all’interno e dobbiamo chiudere tutto. Se continueranno le restrizioni, ci metteremo una croce sopra e andremo direttamente a fine anno“.
Al momento il cantiere interessa principalmente la scogliera: negli scorsi mesi sono state riempite le falde creando una piattaforma in cemento rivestita con le pietre trovate sotto l’edificio, uno spazio con docce e servizi che sarà fruibile gratuitamente dal pubblico. Attualmente sono in corso interventi sulle fondazioni e opere per assicurare una migliore protezione dalle onde. La palazzina, che dovrà ospitare un ristorante, un albergo a quattro stelle e una spa, è ancora sventrata ma non rischia più di crollare dopo le violente mareggiate che avevano messo a rischio la struttura.
Insomma, non c’è più ragione di correre. Euroflora, che doveva fungere da trampolino per il lancio, è stata rinviata al 2022 e così anche l’inaugurazione della Marinella potrebbe realisticamente slittare alla prossima primavera. Nel frattempo sulla passeggiata dovrà aprire il cantiere per la posa delle nuove tubature che serviranno anche la piscina Gropallo, ulteriore motivo per rimandare l’inizio della stagione a quando l’intera area sarà risistemata.
Nel frattempo i soci della cordata che nel 2017 si è aggiudicata il project financing hanno raggiunto l’accordo col Comune di Genova per compensare i costi extra (da 2,5 milioni a circa 4 milioni) provocati dalle mareggiate. “In pratica il nostro canone sarà praticamente azzerato. Pagheremo il minimo dovuto secondo le nuove soglie minime demaniali, che è 2.500 euro all’anno. L’accordo originale prevedeva 32mila euro nei primi dieci anni e 64mila nei restanti dieci”. La durata della concessione rimarrà invece di vent’anni, come pattuito all’inizio.
Intanto il capogruppo del Pd a Tursi Alessandro Terrile ha presentato un ordine del giorno nella discussione di bilancio per sollecitare un intervento del Comune lamentando l’ennesimo ritardo a fronte degli annunci dell’anno scorso.