Genova. Era stata auspicata negli scorsi anni e ora potrebbe essere realtà: il progetto per la diga sommersa di fronte alla falesia su cui si trova la Marinella è stato definito e presentato agli uffici tecnici regionali in attesa dello screening per l’assoggettamento eventuale alla valutazione di impatto ambientale.
Il progetto prevede la costruzione a circa 35 metri dalla linea di costa di una barriera di artificiale di scogli lunga 100 metri, larga 5 e profonda 2 metri dalla superficie dell’acqua che avrà una leggera forma ad arco proprio per potersi agganciare ad uno scoglio affiorante, mentre tutto il resto della struttura sarà completamente sommersa.
La barriera sarà costruita in due fasi: la prima prevede la realizzazione del nucleo della scogliera artificiale con massi da 1 a 3 tonnellate, che nella seconda fase saranno ricoperti da massi ciclopici da 7 a 10 tonnellate, disposti su doppio strato. Non è previsto utilizzo di cemento o ancoraggi di sorta, visto che la struttura si stabilizzerà con il suo peso.

L’opera, prevista con le risorse stanziate nel post mareggiata del 2018, dovrebbe costare circa mezzo milione di euro, e, ultimati i passaggi tecnici-documentali, il cantiere dovrebbe partire dopo la stagione balneare, ovvero dopo settembre. Durante le lavorazioni, che saranno fatte con pontoni mobili a mare evitando quindi lavorazioni a terra, saranno predisposte panne protettive per evitare che eventuali residui di cava possano intorbidire le acque circostanti.
Il progetto, che era stato richiesto anche dai nuovi gestori della Marinella, i cui lavori dovrebbero terminare entro la prossima primavera, ora deve passare la “prova” della valutazione dell’impatto ambientale: i massi dovranno avere caratteristiche litologiche, cromatiche del tutto simili a quelle degli ammassi rocciosi dell’ambito in cui verranno disposti. L’analisi meteomarina allegata al progetto ha mostrato come l’opera consenta “una diminuzione dell’altezza d’onda incidente di oltre il 50% circa con una sensibile riduzione dell’energia associata“.
Le incognite però ci sono e sono principalmente due: quasi metà della struttura, infatti, ricade all’interno della Zona Speciale di Conservazione dei Fondali di Nervi e Sori (ZSC IT 1332575), una speciale area tutelata per la sua bellezza e peculiarità paesaggistica e faunistica, mentre una piccola parte dell’area dell’intervento è all’interno dei perimetri di tutela della Posidonia su roccia. Due aspetti che dovranno essere ponderati con attenzione per evitare di fare danni ad uno dei litorali più belli del Mediterraneo.
leggi anche

Marinella di Nervi, lavori in ritardo e inaugurazione rinviata: “Inutile aprire col rischio Covid”

Marinella di Nervi, lavori sotto accusa: nuovo cemento “ma non stiamo demolendo gli scogli”
