Genova. L’Aula Rossa a Tursi riprende i lavori dopo quasi due ore di interruzione, dopo che i lavoratori di Amiu Bonifiche diserbo hanno prima occupato il consiglio comunale e poi incontrato i capigruppo in una riunione convocata a seguito della improvvisa mobilitazione.
Nell’incontro, a cui hanno partecipato gli stessi lavoratori, i capigruppo, su proposta di Stefano Anzalone (Idv) hanno deciso di convocare i vertici dell’azienda per avere informazioni direttamente dall’amministratore delegato, Ferdinando Costa e dal presidente Riccardo Casale. La commissione comunale si riunirà lunedì prossimo alle 10.
“Siamo stati assunti nel 2004 con contratto a tempo determinato – spiega Fabrizio Nigro, uno dei sette lavoratori a cui non è stato rinnovato il contratto – nel 2008 abbiamo raggiunto un accordo sindacale con la precedente amministrazione, verso un percorso di stabilizzazione che nei fatti produsse l’assunzione di due persone”. Gli altri 21 lavoratori a tempo determinato hanno invece continuato a lavorare con contratti stagionali. Quest’anno la “sorpresa”. “Sette di noi, tra cui il sottoscritto, hanno mandato una raccomandata all’azienda chiedendo, dopo otto anni di precariato, l’assunzione a tempo indeterminato”. La risposta dall’azienda non è mai arrivata, al contrario è stata notificata l’esclusione dal rinnovo stagionale. “L’azienda non ha detto ufficialmente che era colpa della raccomandata, considerata erroneamente un’azione legale, ma c’è una corrispondenza tra i sette che l’hanno spedita e l’esclusione”. Una sorta di metodo Marchionne applicato alla azienda pubblica.
Dopo i precedenti due incontri interlocutori con la nuova giunta Doria, il terzo è arrivato oggi. “Di fatto l’assessore Oddone si è detto impotente di fronte alla volontà di non assunzione dell’azienda”, spiega il lavoratore. Di qui l’occupazione del consiglio comunale e la trattativa con gli esponenti a Tursi.
Quanto al fronte sindacale “Da parte della camera del lavoro abbiamo avuto supporto concreto – conclude Nigro – dai sindacati un po’ meno”.
L’assessore Oddone ha inoltre riferito che Amiu avrebbe spostato alcuni lavoratori a tempo indeterminato nel comparto diserbo per ragioni economiche. “Se vero sarebbe ancora più grave, nonché la dimostrazione che avevamo ragione a chiederlo: questo lavoro può avere carattere indeterminato”. E’ probabile che i sette lavoratori esclusi ora facciano ricorso alle vie legali. Ma questo, spiegano, è un altro filone. La battaglia è sul terreno politico, contro il comportamento, a loro avviso scorretto, di un’azienda, Amiu, di matrice pubblica e per cui i lavoratori chiamano la politica alle proprie responsabilità.
Sull’irruzione di oggi in consiglio comunale, i manifestanti rischiano una denuncia, tutto dipenderà dalla posizione che vorrà assumere giunta e consiglio sulla vicenda.