Lo sfogo

Sampierdarena, la lettera aperta di una residente diventa virale: “Siamo abbandonati, lasciati alla deriva”

"Sono le 3 del mattino del 25 dicembre, la musica e le urla della strada qua sotto sono talmente forti da non permette a nessuno di dormire. Qualcuno sta vomitando, di nuovo, degli uomini si stanno picchiando, di nuovo"

polizia sampierdarena

Genova. Una lettera aperta condivisa sui social per denunciare lo stato di abbandono e degrado in cui versa il quartiere in cui abita: a scriverla Yvette Queirolo, attrice genovese classe 1998, al centro dell’amareggiato sfogo Sampierdarena, vista con gli occhi della giovane donna poco prima dell’alba di Natale.

“Sono le 3 del mattino del 25 dicembre, la musica e le urla della strada qua sotto sono talmente forti da non permette a nessuno di dormire. Qualcuno sta vomitando, di nuovo, degli uomini si stanno picchiando, di nuovo – scrive Queirolo su Instagram – La polizia è stata allertata almeno due volte. Questo è successo ore fa, ma nessuna pattuglia è riuscita ancora a intervenire: forse sono troppo poche”.

La giovane genovese prosegue dando voce a un’intera delegazione: “Siamo abbandonati. Il nostro quartiere è stato lasciato alla deriva, come una barca troppo danneggiata per essere riparata. Sono anni che viviamo nel disagio, nello sporco, nella paura e siamo da soli, io mi sento da sola. Mi sento sola a dover tornare a casa la sera e sperare di non venire inseguita dall’uomo che ho appena visto masturbarsi dietro una colonna, mi sento sola quando vedo risse in pieno giorno e vedo la gente che assiste impotente. Regolazione di conti, violenza, scippi. Mi sento da sola quando cammino per strada e vedo saracinesche chiuse e negozianti arrabbiati che non ce la fanno ad andare avanti perché non riescono a sopravvivere nel marcio e nel degrado. E mi sento soprattutto sola questa notte, a dover sopportare per l’ennesima volta la maleducazione e la prepotenza di determinati individui, i padroni della strada, perché nella mia città, il mio Comune, non muove un dito per fermare questa situazione”.

Sampiedarena, si legge ancora nella lettera firmata “una ragazza di 25 anni”, è “rimasta nel barattolo ad aspettare un momento migliore insieme a molti altri quartieri di Genova. Ma la domanda è: arriverà il nostro turno? Verrà fatto qualcosa per migliorare la situazione? Quando si prenderanno cura di noi? Perché prendersi cura dei ricchi è facile, dà soddisfazione, genera facile consenso abbellire il bello. Ma qua non c’è più nulla di bello da molto tempo, bisogno rimboccarsi le maniche. È venuto il momento di cambiare”.

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