Genova. Stavolta è arrivato il momento: con la partenza dei lavori per il parco urbano in piazzale Kennedy, il luna park invernale che dal 1962 contraddistingue le festività natalizie alla Foce dovrà traslocare. E la destinazione ormai è individuata: Ponte Parodi, il grande “vuoto urbano” in porto tra la Darsena e il silos Hennebique che giace abbandonato da decenni in attesa di riqualificazione. Per il futuro, d’altro canto, non è escluso che i baracconi tornino lì dove generazioni di ragazzi genovesi li hanno sempre frequentati.
“Ci stiamo lavorando duro – conferma Pietro Piciocchi, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici -. È un obiettivo molto sfidante, ma ha un significato politico: il messaggio che vogliamo trasmettere è che Ponte Parodi è un’area fondamentale per la nostra città e l’amministrazione vuole riportarla alla fruizione pubblica. L’ubicazione è ottimale, a un passo dalla metropolitana, in una zona che non ha particolari interferenze col vicinato”.
Nelle prossime ore è previsto un sopralluogo a Ponte Parodi con Piciocchi, l’assessora al Commercio Paola Bordilli e i rappresentanti del consorzio del Winter Park. Dal punto di vista burocratico si tratterebbe di varare una concessione ad hoc della durata di tre mesi da parte dell’Autorità di sistema portuale. Ovviamente è impensabile usare la spianata così com’è: bisogna anzitutto ripulirla dalla vegetazione infestante, asfaltarla, recintarla sui due lati affacciati sul mare e verificare la possibilità di sfruttare gli allacci elettrici esistenti. Altro problema da risolvere è la collocazione delle casette mobili dei giostrai.
L’area disponibile misura circa 22mila metri quadrati, mentre nella configurazione originale il piazzale della Foce offriva 30mila metri quadrati, abbastanza per ospitare 160 attrazioni nei tempi d’oro con la nomea di parco giochi itinerante più grande d’Europa. L’anno scorso è già andata in scena un’edizione ridotta con 130 attrazioni in piazzale Kennedy e quest’anno il trasloco forzato potrebbe mangiarsi un altro pezzetto degli storici baracconi.
“Il Comune vorrebbe salvare il maggior numero possibile di attrazioni, ma noi sappiamo che tutte non ci potranno stare – spiega Amedeo Zanetti, portavoce del consorzio -. Tratteremo su altri spazi, che potrebbe essere in Darsena”. Scartate le ipotesi Erzelli e Villa Bombrini per ragioni logistiche e di sicurezza, il giudizio è comunque positivo: “Secondo noi è accettabile, tenuto conto che non c’erano alternative. Certo, l’ideale sarebbe restare in piazzale Kennedy, ma cercheremo di adattarci alle circostanze”. L’apertura è prevista per il weekend del 2-3 dicembre o al massimo la settimana successiva, mentre la chiusura sarà intorno a metà gennaio, come da tradizione.
Ponte Parodi, comunque, è una soluzione di ripiego che non potrà essere confermata per sempre. Nonostante l’intricatissimo contenzioso tra Altarea e palazzo San Giorgio che tiene bloccata la riqualificazione, Piciocchi non molla la presa: “Stiamo spingendo tantissimo, quell’area per noi è strategica”. E così un’idea già abbozzata negli incontri tra Comune e giostrai è quella di utilizzare lo spiazzo che verrà creato nel futuro parco della Foce. Le dimensioni, tuttavia, non sono neanche paragonabili: a conti fatti si tratterebbe di 5mila metri quadrati scarsi. C’è però l’ipotesi di integrarli con l’area espositiva sotto la tensostruttura (non è ancora chiaro quale sarà il suo destino una volta finito il Waterfront). Forse non sarà ancora “il più grande d’Europa”, ma almeno Genova non perderà il suo luna park.