Genova. L’allarme siccità arriva anche in Liguria, dove, con la fine dell’inverno oramai imminente, si iniziano a fare i conti con le riserve d’acqua. Conti che però non tornano, a causa di un autunno e un inverno particolarmente avari di pioggia. Una situazione che si riflette sugli invasi genovesi, con il Brugneto, il maggiore custode dell’acqua di Genova, riempito a metà, esattamente ai livello registrato lo scorso luglio, vale a dire in piena estate.
La notizia arriva dal Consiglio regionale, dove l’assessore alla Protezione civile della Regione Liguria Giacomo Giampedrone ha risposto ad un’interrogazione in del capogruppo del M5s Fabio Tosi. “Il lago del Brugneto oggi è allo stesso livello del luglio 2022, una situazione che ci dà il segnale di quanto il tema sia preminente -ha riportato l’assessore – Lo scenario di severità idrica permane in Liguria dalla primavera 2022 e la piovosità tende sempre più a diminuire”. Genova24 sta seguendo da mesi il tema: a luglio scorso le misurazioni che avevamo avuto modo di verificare attraverso Iren vedevano il maggior invaso con 16 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto alla capienza complessiva di 25 milioni. E già all’epoca si considerava questo livello ‘in anticipo’ rispetto ad agosto.
Nel frattempo l’allarme riguarda tutto il sistema paese: la scarsità d’acqua registrata in questi mesi sta mettendo a rischio intere produzioni agricole, con scompensi anche per quanti riguarda il settore della pesca e, soprattutto, della produzione idroelettrica. Domani 1 marzo il governo si riunirà in un summit interministeriale per affrontare il tema: il tavolo valuterà le iniziative per varare un piano di interventi a breve scadenza e una programmazione a medio-lungo termine. All’incontro parteciperanno i rappresentanti dei ministeri Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Affari Europei, Coesione e Pnrr e il Dipartimento della Protezione civile.
“Scoprire che la Diga del Brugneto allo stato attuale è ai livelli di luglio 2022, significa che siamo messi malissimo e che alla prossima estate rischiamo di arrivarci in condizioni di estrema severità idrica, in emergenza totale per quanto riguarda l’acqua potabile e per usi civici – ha sottolineato Fabio Tosi – È noto come nella nostra regione serva urgentemente un piano per gli invasi, oltre che una strategia puntuale per raccogliere l’acqua piovana, che allo stato attuale in Liguria viene raccolta solamente all’11%. Interrogato, l’assessore competente Giampedrone ha ammesso che, come Regione, non può fare nulla per quanto riguarda gli invasi perché la questione è di competenza del Mit. Competenza diretta dell’Ente, invece, come dichiarato, è la gestione dell’emergenza. Peccato che siamo già in emergenza, e anzi crediamo sia arrivato il momento di far sentire la propria voce a Roma sia per farsi trovare pronti per la stagione estiva, sia per non privare l’agricoltura ligure (già ora in allarme per i futuri raccolti) e le attività commerciali della preziosa risorsa”.