"valutiamo"

Il Gaslini si sposta? Toti: “Non sarebbe scandaloso un nuovo progetto edilizio, vedremo”

Ipotesi trasloco in Valpolcevera, Garrone: "Non c'è nessun progetto, ma i nostri medici hanno bisogno di spazi diversi"

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Genova. “Il Gaslini ha bisogno sicuramente di nuovi investimenti, dovremo decidere nei prossimi mesi se farli qui o coltivare un progetto più ambizioso di spostamento“. Così il presidente ligure Giovanni Toti, durante la presentazione di un nuovo progetto di diagnosi precoce, commenta le indiscrezioni giornalistiche degli ultimi giorni su un possibile trasloco dell’istituto pediatrico in Valpolcevera.

Da una parte il presidente del Gaslini Edoardo Garrone taglia corto:  “Non c’è nessun tipo di progetto, e per progetto intendo qualcosa che abbia un minimo di solidità, per poter dire che in prospettiva succederà. Si vede che sono idee antiche, che magari vengono riprese dopo certe fasi. Probabilmente si è immaginato che con una nuova gestione ci potessero essere altri programmi ma allo stato attuale non c’è proprio nulla. E comunque, come prima cosa, visto che sono progetti complessi, verrebbe coinvolto l’istituto al di là del presidente e del direttore generale, e verrebbero comunicati in modo diverso”.

Dall’altra il governatore fa capire che l’ipotesi di un trasloco invece è davvero sul tavolo: “Noi sul Gaslini abbiamo grandi aspettative che prescindono dalla sua localizzazione geografica in città. Abbiamo un piano di edilizia sanitaria molto impegnativo nei prossimi 5 anni. Vediamo, lo valutiamo, io non troverei scandaloso pensare a un nuovo progetto edilizio anche per il Gaslini se i tecnici lo avvalorassero, oppure una ristrutturazione di quest’area nel suo sito storico”.

Una delle aree più appetibili sarebbe quella dell’ex Mira Lanza, poco più a nord del nuovo ponte Genova San Giorgio, per la quale il 31 gennaio scadranno i termini per presentare le manifestazioni di interesse. Si tratta di 40mila metri quadrati abbandonati al degrado da più di quarant’anni, con un valore stimato di 15,5 milioni che però potrebbero scendere facilmente a 9 milioni coi ribassi. Per finanziare l’operazione il Gaslini potrebbe mettere a frutto le aree attuali riconvertendole all’uso residenziale.

Tra le reazioni sono già stati numerosi i dubbi, anche perché quell’area fu scartata per la costruzione dell’ospedale di vallata. “So che ci saranno sempre le fazioni – mette le mani avanti Toti -.  Il Gaslini è nato qui, è bello, ha la vista mare, in effetti anche a me non piace pensare di spostarlo in un posto meno pregiato. Però c’è anche l’idea di dargli una sede più agevole per lavorarci, senza dover usare sottopassaggi per andare da una parte all’altra. Vediamo”.

E sul fatto che la sede di Quarto abbia bisogno di investimenti sostanziosi anche Garrone annuisce: “Ha ragione Toti quando dice che questa struttura, e non intendo solo i muri ma anche i padiglioni, deve essere ristrutturata. I nostri medici hanno bisogno di spazi diversi. Di lavori questa struttura ne ha bisogno. Quando si faranno le valutazioni se intervenire qui o fare ipotesi diverse lo vedremo, ma al momento non c’è nessun progetto”.

“Sentiti gli uffici competenti nessuna richiesta è stata presentata a questa amministrazione in merito al trasferimento e a un nuovo insediamento nelle aree citate e neppure in altre aree del Comune di Genova”, ha detto l’assessore all’urbanistica del Comune di Genova, Simonetta Cenci, rispondendo alle interrogazioni Franco De Benedictis (Fratelli d’Italia) e Stefano Giordano (M5s) a Palazzo Tursi. “Sarà cura nostra – ha aggiunto Cenci – vista l’importanza che l’istituto Gaslini riveste per la nostra città e in ambito internazionale informare il consiglio comunale qualora venissero presentate eventuali richieste di trasferimento in futuro”.

Sulla questione anche una nota della Cgil che chiede un confronto serio con la direzione dell’ospedale: “Come è facilmente comprensibile la notizia in sé e non secondariamente anche per le modalità con cui è trapelata (o forse si è voluta far trapelare, come già accaduto in passato), sta determinando notevoli e forti preoccupazioni fra le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto, ma anche nell’opinione pubblica genovese. Anche la Curia Arcivescovile sembra chiamarsi fuori affermando di non saperne nulla. Riteniamo che la nuova gestione dell’Istituto, da cui ufficialmente è solo pervenuta una semplice smentita in risposta ad una nota della RSU, debba invece immediatamente e dettagliatamente riferire alle lavoratrici e ai lavoratori del Gaslini quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione su questo specifico argomento. Che l’Istituto abbia bisogno di un forte ed importante programma di rilancio non vi è dubbio e come detto ne ravvisiamo la necessità da molto tempo”.

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