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Genova, oggi iniziative dell’Unicef in tutta la città per i diritti dell’adolescenza

bambini scuola africa

Genova. Nella giornata di oggi l’Unicef – l’organismo dell’Onu che si batte per la tutela dei diritti di bambini e adolescenti – ha presentato in contemporanea in tutto il mondo (a Genova presso il salone del Consiglio della Provincia) il rapporto sulla condizione dell’ infanzia nel mondo: il tema di quest’anno era dedicato all’adolescenza, definito “tempo delle opportunità”. Un momento della vita molto delicato, anche nei Paesi ‘benestanti’ come l’Italia, soprattutto in periodo di crisi economica in cui molte famiglie sono costrette ad affrontare ristrettezze. Per questo motivo, la presentazione del rapporto Unicef sull’infanzia non ha avuto solo il significato di far conoscere le condizioni dei ragazzi in parti lontane del mondo, ma anche quello di invitare i giovani e i loro educatori a riflettere su situazioni e realtà molto vicine a loro, di compagni di scuola, amici, parenti.

Il presidente del comitato provinciale genovese dell’Unicef, Franco Cirio, ha ricordato che “la nostra città è stata una protagonista a livello mondiale dell’organismo Onu per l’infanzia. A Genova – ha rievocato – sono state scritte tappe fondamentali della storia dell’Unicef. Qui nel 1989 venne redatta la proposta italiana per la Convenzione dei diritti dell’infanzia, che poi fu ampiamente ripresa nel testo approvato”.

Numerose le iniziative in programma per oggi: a Palazzo Ducale i ragazzi parteciperanno a una simulazione di una seduta delle Nazioni Unite, per comprendere meglio il funzionamento dell’importante organismo internazionale. Inoltre, delegazioni di ragazzi incontreranno i Sindaci di molti comuni della provincia sollecitandoli ad agire in difesa dei diritti dell’infanzia.

Dal presidente dell’Unicef genovese è anche partita una proposta, rivolta al presidente Alessandro Repetto, di attivare presso a Provincia una nuova figura: il “garante dei diritti dell’infanzia”, che sia il riferimento per tutti i bambini e gli adolescenti del territorio. Il presidente della Provincia ha accolto la richiesta promettendo il proprio impegno ad attivare tale figura o direttamente nell’amministrazione provinciale o presso la Fondazione Mediaterraneo di Sestri Levante, che nell’ambito della sua missione di favorire il confronto fra i popoli che si affacciano sulle due sponde del Mediterraneo, ha una particolare vocazione ad occuparsi di infanzia.

Ma l’impegno della Provincia di Genova per l’infanzia è consolidato. “Recentemente – ha ricordato Repetto – il consiglio provinciale ha votato senza divisioni politiche un Ordine del giorno che invitava il governo a realizzare un “libro bianco dell’infanzia”, e con la Fondazione Mediaterraneo siamo stati fra i primi a intuire il potenziale innovativo dei giovani nella zona mediterranea, che poi è stato dimostrato in modo eclatante con le rivoluzioni in atto nei Paesi nordafricani, nata dalle giovani generazioni”. Il presidente della Provincia ha poi esortato i ragazzi a “non avere paura del diverso, perché cultura significa anche parlarsi e colloquiare, e quando si parla si capisce che i bisogni dell’altro sono gli stessi che abbiamo noi: famiglia, istruzione, lavoro, welfare. La Provincia, che si occupa istituzionalmente di lavoro, questa cosa l’ha capita da tempo, proprio colloquiando con gli stranieri che si rivolgono alle sue strutture deputate alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro”. Infine l’invito anon pensare ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza come a “qualcosa che riguarda Paesi lontani, ma anche chi vive accanto a noi, che spesso si trova in situazioni difficili per motivi economici e non può accedere all’istruzione, al lavoro, al welfare e talvolta neppure alla salute”.

L’assessore Milò Bertolotto (servizi sociali) ha messo l’accento sul fatto che di infanzia si parla molto ma spesso a sproposito, anche se è un tema urgente da affrontare. “Spesso – ha sottolineato l’assessore – le famiglie in difficoltà vengono lasciate sole da politiche sociali a breve termine. È invece necessario pianificare gli interventi a lungo termine, e inoltre fornire modelli sociali positivi che i giovani possano seguire”.

Francesco De Simone, assessore all’istruzione e alle politiche giovanili, ha ricordato la sua abitudine a girare per le scuole per raccogliere direttamente dalla voce degli studenti, senza mediazioni, desideri e necessità, e non ha mancato di sottolineare che l’Italia, di cui si celebra quest’anno il 150° anniversario dell’Unità, ha una grande tradizione di accoglienza.
“In periodi di crisi economica – ha ammonito De Simone – bisogna resistere alla naturale tentazione di chiudersi in se stessi per difendere il proprio interesse. La Costituzione italiana, che dichiara la Repubblica fondata sul lavoro, a mio avviso dovrebbe oggi avere un preambolo che dichiari invece la Repubblica fondata sui diritti umani”. Infine l’assessore ha auspicato il potenziamento della Consulta degli studenti, “strumento per prendere contatto diretto con gli studenti e comprendere ciò che essi ritengono necessario per migliorare le condizioni dell’istruzione e della scuola”.

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