La banca dei genovesi

Carige pronta all’aumento di capitale, Consob revoca il blocco in borsa, ma il titolo è sospeso per eccesso di ribasso

E cosa fare, da oggi a mercoledì, se siete azionisti o investitori

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Genova. Carige si rimette in carreggiata e – in anticipo di una settimana rispetto al calendario di borsa – mercoledì 22 novembre dovrebbe scattare l’aumento di capitale al quale si potrà partecipare fino al 6 dicembre.

Poco dopo le 9 Consob ha revocato la sospensione di Carige in Borsa, decisa venerdì scorso per i comunicati sulle incertezze legate all’aumento di capitale. Dopo le note diffuse dalla banca, sabato, che hanno ripristinato un corretto quadro informativo, la Consob ha deciso di riammettere i titoli Carige agli scambi a piazza Affari. Il titolo non riesce a fare prezzo e viene sospeso per eccesso di ribasso (-49%).

Si riparte, quindi, da alcuni numeri. 0,01 euro. 1 centesimo. Il prezzo fissato per ogni azione dell’istituto di credito, così come era già “filtrato” nei giorni scorsi. 560 milioni: il rafforzamento economico del capitale che dovrebbe mettere Carige al sicuro anche da un’interpretazione particolarmente severa delle attuali posizioni della Bce. 60, i diritti di opzione assegnati a ogni azionista Carige per ogni azione posseduta: da oggi a mercoledì sarà il caso di decidere se esercitarli o, se qualcuno è disposto a comprarli, venderli. 30, la percentuale dell’aumento coperta dai grandi azionisti, tra cui Malacalza, Volpi, Coop. Prima del weekend è arrivata anche la costituzione del consorzio di garanzia, che oltre a Deutsche Bank, Braclays e Credit Suisse comprende anche Equita. Si è parlato di un imminente ingresso nel capitale anche di Intesa, Generali e Unipol con la conversione delle loro obbligazioni in azioni.

L’ultimo (ma non ultimo) numero di cui tenere conto è questo: 1,2. Sono i miliardi (lordi) di crediti in sofferenza, o deteriorati, di cui Carige potrebbe liberarsi grazie a una trattativa con Credito Fondiario. Ne restano altri 5,1 da piazzare, segno che si tratta solo di un primissimo passo verso il rilancio.

Intanto da oggi anche il fondo Algebris di Davide Serra è pronto a sottoscrivere l’aumento di capitale di Carige per il 2%. Lo afferma lo stesso Serra all’agenzia Bloomberg spiegando che “Algebris non ha mai avuto quote in Carige a causa della scarsa qualità dell’investimento”. “Crediamo – aggiunge – che questa volta ci sia una pulizia definitiva e che il nuovo management sarà in grado di risanarla completamente”.

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