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Frana di Capolungo, approvato il progetto esecutivo per la barriera di scogli: ora l’affidamento dei lavori

L'intervento costerà al Comune di Genova 1.3 milioni di euro: ora l'affidamento dell'appalto

Genova. Dopo anni di attese, rinvii, ricorsi e cause, si apre uno degli ultimi capitoli della saga sulla frana di Capolungo, vale a dire il crollo avvenuto nel lontano 2014 di parte della falesia che sostiene le caratteristiche case della zona e i loro giardini, letteralmente a picco sul mare e oggi non più abitate in attesa della messa in sicurezza. Il Comune di Genova, infatti, ha approvato il progetto esecutivo della barriera di scogli che sarà realizzata al piede del costone roccioso per mettere in sicurezza abitazioni e Aurelia.

Il progetto prevede la realizzazione di una scogliera in massi naturali posta al piede della falesia franata. La scogliera avrà una berma orizzontale a quota tre metri con una larghezza media di circa 12 m, pendenza verso mare di un metro di profondità ogni 2,5 e profondità massima del piede di circa meno 2 metri sotto il livello del mare. Sono inoltre previsti dei rinforzi alti 4,5 metri per dare robustezza alla struttura soprattutto nei punti più critici dove sono presenti lesioni di muro e roccia.

Non è prevista la rimozione dei massi attualmente al piede del versante, per evitare di innescare nuovi potenziali movimenti franosi. Sarà̀ solo valutata l’opportunità di rimuovere alcuni massi presenti nel fondale antistante l’area, per agevolare l’accesso dei mezzi marittimi., visto che tutto l’intervento dovrà essere svolto con accesso e conferimento dei materiali da mare, mediante natante attrezzato, ed esecuzione dei lavori con escavatore arrivato via mare: i fondali non consentono la costruzione dell’opera direttamente da mare, in relazione ai mezzi marittimi che usualmente operano nell’area ligure. Nelle successive fasi progettuali verranno approfondite le fasi operative e definite le misure di sicurezza necessarie per operare nell’area al piede della frana.

frana capolungo

Dopo questo passaggio si può quindi procedere con l’appalto dei lavori, i quali, essendo valutati 1.3 milioni di euro, possono sfruttare i meccanismi dell’affidamento diretto senza gara. Per questo motivo l’amministrazione civica si attiverà per cercare ditte potenzialmente interessate e invitarle a fornire un preventivo. L’appalto sarà quindi aggiudicato secondo il principio del maggior ribasso.

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