Nuova era

Palazzo Ducale, un centinaio i candidati per la direzione. Bertolucci ‘passa’: “Proposta non adatta a me”

Lunedì la chiusura dei termini. La direttrice uscente conferma di non avere partecipato alla manifestazione di interesse per differenza di visione

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Genova. Sono state circa un centinaio le domande arrivate in risposta all’avviso pubblico per il nuovo direttore di Palazzo Ducale, che prenderà il posto dell’attuale direttrice Serena Bertolucci.

È quanto trapela nel giorno di chiusura della manifestazione di interesse: le domande potevano essere inoltrate sino alle 12 tramite specifica piattaforma di Praxi, la società esterna cui il consiglio direttivo ha deciso di affidare la preselezione dei candidati. La Fondazione Palazzo Ducale si avvarrà di una specifica commissione di esperti che verrà adesso nominata e che si occuperà di valutarle anche sulla base di un “progetto culturale” innovativo che i candidati dovranno presentare. Nello specifico, si spiega nel bando, un progetto “che illustri le prospettive progettuali di sviluppo di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e le possibili principali azioni da porre in essere nel medio tempore per il raggiungimento degli obiettivi di crescita sostenibile della stessa, includendo gli aspetti relativi al finanziamento e al reperimento di fondi”.

Bertolucci, dal canto suo, ha voluto proprio lunedì confermare quanto era già nell’aria, ovvero che non ha partecipato al bando: “I motivi sono molti, moltissimi, ma uno è essenziale – ha spiegato sui social – Rispetto alla richiesta di manifestazione di interesse (non si tratta di bando e tanto meno di concorso, vale la pena chiarirlo) per le attività del prossimo triennio, è venuta meno la condizione principale che avrebbe dovuto muovere il tutto, proprio il mio interesse. Guardando all’etimologia della parola, dal latino ‘essere in mezzo’, ‘interesse’ ha il significato di partecipazione e condivisione; riflettendo, ho compreso che la proposta per il futuro triennio di lavoro presso Palazzo Ducale non fosse tale da suscitare il mio interesse proprio in questo senso. Non sto dicendo che sia giusta o sbagliata, semplicemente non adatta a me”.

La direttrice uscente ha quindi puntato l’attenzione su alcuni dei punti elencati nella manifestazione di interesse pubblicata il 10 agosto scorso: “Lo spostamento dell’interesse dal pubblico di prossimità verso altro, la sostituzione della valorizzazione del patrimonio architettonico con quella del patrimonio immobiliare, il focus intorno all’azione di marketing rispetto a quella culturale sono tutti compiti che sono certa qualcun altro farà meglio di me – ha scritto – In tutto ciò spero che l’occasione di accessibilità del Pnrr non vada perduta e che il progetto tanto complesso quanto avvincente del recupero della torre Grimaldina venga portato a termine”.

“Aggiungo poi una questione meramente tecnica, a cui tengo – conclude Bertolucci – L’ammissibilità della laurea triennale per la direzione di una fondazione culturale credo non sia rispettosa nei confronti delle giovani e dei giovani che per aspirare a tali posizioni nel nostro settore non solo studiano fino alla magistrale, ma dedicano un ulteriore biennio di studi alla specializzazione. Derubricare questo percorso impegnativo, lungo e faticoso a punto opzionale credo sia ingiusto e lo scrivo pensando ai miei allievi all’università per i quali nutro ammirazione e rispetto. Molti giovani mi chiedono come possano lavorare nel mondo della cultura; spesso rispondo che tocca a noi più esperti creare le condizioni per loro, prima di tutto rimarcando l’importanza delle competenze. Con questo gesto spero di fare un piccolo passo verso quella direzione. La cultura ha bisogno di particolari competenze che vanno rispettate. E che non si improvvisano”.

Quella di Bertolucci appare dunque come una implicita critica ai requisiti che ii nuovo direttore di Palazzo Ducale dovrà avere, secondo la Fondazione: grado di istruzione, capacità professionali e capacità manageriali specifici, tra cui laurea triennale o laurea magistrale/specialistica/vecchio ordinamento o titolo equivalente, esperienza pluriennale nella gestione, amministrazione e valorizzazione di beni e/o patrimoni culturali, organizzazioni culturali pubblici e/o privati, quali musei, collezioni, complessi monumentali e/o simili, “comprovata esperienza di carattere manageriale con la qualifica di dirigente presso primarie società, pubbliche o private, con particolare riguardo all’organizzazione e gestione di risorse umane ed economico-finanziarie”, e ancora esperienza in marketing strategico, comunicazione e fund raising.

Il nuovo direttore prenderà servizio a partire dal primo gennaio 2024. Il mandato di Bertolucci scadrà infatti il 31 dicembre 2023, dopo cinque anni, e la decisione di non rinnovarlo “tacitamente” per altri cinque – una manovra certamente non obbligatoria, ma diventata prassi nel mondo della cultura – ha fatto inarcare non poche sopracciglia. Il compenso sarà di 90.000 euro lordi l’anno, cui si aggiunge “un compenso annuo variabile aggiuntivo fino a 25.000 euro lordi al raggiungimento di obiettivi prefissati dal consiglio direttivo.

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