Genova. Nuovo caso in città di virus dengue, l’infezione trasmessa da un particolare tipo di zanzare nelle zone tropicali e subtropicali, non trasmissibile direttamente tra esseri umani.
Ad ammalarsi è stata una giovane donna di ritorno da un viaggio in Brasile, residente in piazza Rensi nel quartiere genovese di Albaro. La segnalazione è arrivata dalla Asl 3 al Comune di Genova che, attraverso un’ordinanza del sindaco, ha attivato le procedure di sorveglianza entomologica per individuare l’eventuale presenza di zanzare tigri nella zona e procedere, nel caso, alla disinfestazione del raggio di 100 metri.
La dengue, come ricorda il sito dell’Istituto superiore di sanità, è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali.
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.
Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. La malattia può svilupparsi tuttavia sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali. Per ora non esistono vaccini, anche se sono allo studio.
Nell’appartamento di residenza del caso segnalato e nel raggio di 100 metri verranno posizionate trappole di cattura fornite dall’Istituto zooprofilattico. Se verrà rilevata la presenza di zanzare tigri si procederà a trattamenti di disinfestazione contro larve e/o esemplari adulti in aree pubbliche e private. L’ordinanza dispone inoltre di rimuovere qualsiasi tipo di ristagno d’acqua in sottovasi e recipienti, possibile focolaio per le larve, e di limitare il più possibile l’innaffiatura di giardini e aree verdi.