Genova. Sindacati ottimisti dopo l’incontro col ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. È stato annunciato l’interesse di cinque multinazionali per acquisire l’azienda, ma anche l’apertura a svincolare una parte delle aree per insediare nuove attività produttive.
“Abbiamo apprezzato l’approccio industriale del ministro e misureremo nella pratica le scelte industriali su Genova – scrivono il segretario della Fiom Cgil di Genova Stefano Bonazzi, Armando Palombo della Rsu Fiom Cgil e il segretario generale della Camera del lavoro di Genova Igor Magni -. Ci sono tre ordini di priorità: la riduzione della cassa integrazione. La risoluzione delle problematiche legate al mal funzionamento delle linee di produzione e la manutenzione con particolare riferimento alla sicurezza. Prospettive sul piano industriale con il raddoppio del ciclo della latta che deve diventare ancora più strategico”.
“Abbiamo colto in maniera positiva le modalità con cui saranno gestite le ferie che non andranno nella seconda insinuazione al passivo in pochi anni – spiegano il segretario generale Cisl Liguria Luca Maestripieri, il segretario nazionale della Fim Cisl Valerio D’Alò e il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano -. Basta far pagare ai lavoratori le inefficienze di chi ha gestito l’azienda e da qui bisogna partire. Ci vogliono relazioni industriali serie e bisogna partire dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie assenti da anni in modo da mettere in sicurezza gli impianti e rendere efficiente la produzione che deve aumentare in tempi brevi e ridurre la cassa che deve essere utilizzata solo nelle necessità reali e non strumentalmente al posto delle ferie e per mancanza dei materiali non ordinati”.
“Abbiamo chiesto al ministro Urso e ai commissari straordinari la stessa massima attenzione che si sta dedicando allo stabilimento di Taranto. Anche nel sito ligure è necessario verificare, quanto prima, lo stato effettivo degli impianti ed il loro fabbisogno manutentivo per intervenire e rimetterli in efficienza, per essere pronti per quando ci sarà la risalita produttiva a Taranto. Per quanto riguarda le aree disponibili nell’ex Ilva, auspichiamo che, se e quando si aprirà una discussione di merito, si possa mantenerne la vocazione industriale”, dichiara Guglielmo Gambardella, segretario nazionale della Uilm.