Genova. Sporcizia, scarsa manutenzione, scarafaggi, alimenti a rischio contaminazione. È quello che hanno trovato gli ispettori della Asl 3 nella storica trattoria Da Maria in vico Testadoro, nei pressi di via XXV Aprile, uno dei locali più noti e caratteristici del centro storico. Una situazione “non sanabile” nell’immediato secondo i tecnici della prevenzione che ieri hanno disposto inevitabilmente la chiusura dell’attività finché le criticità riscontrate non saranno risolte, oltre a sanzioni amministrative per 6mila euro.
Il personale della struttura di Igiene degli alimenti e della nutrizione, nel corso delle verifiche effettuate venerdì e sabato, ha rilevato la presenza di moscerini in cucina e soprattutto una “massiva presenza di blatte” nel deposito delle pentole, “segno di grave infestazione in corso”.
In generale la cucina era in “pessime condizioni igieniche a causa della sporcizia diffusa” sotto e dietro le attrezzature e i piani di lavoro. La detenzione degli alimenti non è risultata idonea: diverse torte sono state trovate appoggiate su ripiani, senza involucri protettivi atti a proteggerle da contaminazioni esterne. Alcuni recipienti erano poggiati semplicemente per terra.
Anche il bar si presentava “condizioni igienico-manutentive sufficienti“: pedana del banco scrostata, ripiani difficilmente lavabili. Nel laboratorio pareti e soffitti scrostati, ricoperti da pannelli di varie dimensioni che impedivano una corretta pulizia. E ancora: guarnizioni sporche e rotte, griglie scrostate, unto e grasso nell’impianto elettrico. Il bagno del personale, direttamente comunicante col locale destinato a preparare e conservare gli alimenti, si presentava sporco e in cattivo stato di manutenzione, senza finestre e con una sola ventola non funzionante.
Un duro colpo per un locale che rappresenta in qualche modo un pezzo di storia. Stile spartano, tovaglie a quadri senza pretese, cucina rigorosamente casalinga e tradizionale, frequentato da generazioni di genovesi e turisti, da clienti facoltosi o persone in cerca di un piatto caldo a prezzo contenuto, spesso seduti fianco a fianco. La sciâ Maria che ha dato il nome al ristorante – chiamata popolarmente la zozza o a sucida – è mancata nel 2008 all’età di 85 anni.