Genova. Dopo la tragedia di ieri mattina, quando alle prime luci dell’alba Basar Shames, operaio di 42 anni originario del Bangladesh, ha perso la vita sulla A12 in seguito ad un incidente stradale, oggi scatta la solidarietà dei colleghi e del mondo del lavoro.
L’iniziativa è partita dalla ditta S.G.M. di Trieste, datore dell’operaio deceduto, e delle Rsu aziendali dei due poli produttivi che stanno raccogliendo offerte da destinare alla famiglia per il trasferimento della salma dello sfortunato cittadino del Bangladesh e per aiutare la moglie e la figlia, avvertite della tragedia da un cugino residente a Sampierdarena.
“I lavoratori hanno dato vita ad una colletta – spiega all’Ansa Paolo Davini rappresentante Cgil della Rsu aziendale di Riva Trigoso – da destinare alla famiglia di Basar Shames che ieri, come ogni giorno, da Genova raggiungeva il cantiere rivano per lavorare sulle navi in costruzione. Un infortunio sul lavoro in itinere ovvero durante lo spostamento dall’abitazione al posto di lavoro. Sono centinaia i lavoratori stranieri che oltre alla difficoltà di trovare alloggi in riviera devono ogni giorno fare lunghi percorsi che con le condizioni delle autostrade Liguria rappresentano pericolo costante e danni economici per ritardi”.
Intanto gli investigatori stanno ancora valutando con la polizia stradale l’esatta dinamica dell’incidente per identificare la prima autovettura, delle dieci coinvolte, che ha colpito lo sfortunato operaio uscito sotto shock dal pulmino finito contro il guardrail. Permangono gravi le condizioni, ma non sono in pericolo di vita, dei due operai ricoverati a San Martino, uno cittadino del Peru e uno del Bagladesh sottoposti a lunghi interventi chirurgici per ridurre gravi traumi agli arti inferiori, dimessi o ricoverati in osservazione invece gli altri otto feriti portati in ospedale a Lavagna.