Critiche

I comitati: “Con Skymetro e assi di forza il trasporto pubblico in Valbisagno peggiorerà”

"Aumenteranno le persone che useranno automobili e scooter, alla faccia della tanto declamata sostenibilità da parte della nostra amministrazione"

Generico febbraio 2024

Genova. “Il trasporto pubblico in Valbisagno peggiorerà piuttosto che migliorare, alla modica cifra di poco meno di 150 milioni, oltre al mezzo miliardo per lo Skymetro. Pertanto è prevedibile che aumenteranno le persone che useranno automobili e scooter, alla faccia della tanto declamata sostenibilità da parte della nostra amministrazione, degli obiettivi di mitigazione dell’inquinamento, della prevenzione degli incidenti stradali, della lotta ai cambiamenti climatici”. Lo scrive in una nota la rete genovese dei comitati dopo che Genova24 ha anticipato i tagli alle frequenze del futuro asse di forza previsti dal Comune nelle integrazioni al progetto dello Skymetro.

“È stata pubblicata la notizia che temevamo: con la scusa dello Skymetro, verrà tagliato del 25% il servizio di autobus lungo la sponda destra del Bisagno, quella con più abitanti – scrivono comitati e associazioni -. La motivazione ufficiale è che lo Skymetro assorbirebbe parte dell’utenza attuale del bus. Intanto è molto dubbio il fatto che lo Skymetro possa assorbire utenza che oggi prende il bus in sponda destra; gli esperti del Comune dicono che il tempo per raggiungere le fermate dello Skymetro, anche più di 10 minuti, verrà recuperato dal minor tempo di percorrenza sulla linea, ma trascurano il fatto che il vantaggio di tempo diminuirebbe mano a mano che le fermate da cui si sale sono più vicine a Brignole e, soprattutto, trascurano il fatto che attraversare il Bisagno (con la tramontana o lo scirocco, con la pioggia o con dei pesi) non è certo salutare né piacevole.

“Inoltre – proseguono è forse ancor più dubbio che lo Skymetro possa essere realizzato. Il progetto è stato redatto alla carlona e tutte le modifiche proposte (tutte di sostanza, non dettagli) hanno evidenziato nuovi problemi, o non risolto quelli già noti, e se anche i cantieri venissero aperti, è comunque dubbio che il Bisagno li lascerà completare”.

“E viene confermata anche un’altra nostra previsione: i bus a batteria, che saranno impiegati nell’asse della Valbisagno, rispetto ai bus odierni saranno sempre lunghi 18 metri come gli attuali, ma saranno meno capienti, dovendo portare a spasso anche le pesanti batterie. A tutto ciò aggiungiamo che il piano originale prevedeva alcune, pur insufficienti, corsie gialle che avrebbero consentito di migliorare le prestazioni della linea, ma buona parte delle corsie sono state nel frattempo cancellate, portando ad essere un lontano miraggio la cifra del 70% di corsie protette minime richieste dal bando ministeriale“, conclude il comunicato

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