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Assi di forza, confermati i tagli alle linee bus in Valbisagno: “Ma aumenteranno le frequenze”

Cambio obbligato in piazza Galileo Ferraris, in corso Sardegna passerà un bus ogni due minuti e mezzo. Amt: "Necessario per garantire la regolarità, i tempi di viaggio non peggioreranno"

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Genova. Tutte le linee bus che servono le zone collinari di Marassi e Quezzi si fermeranno in piazza Galileo Ferraris. E in corso Sardegna passeranno solo i bus elettrici dell’asse di forza centrale diretti a Sampierdarena o Campi. È quanto hanno confermato i tecnici di Amt intervenuti oggi pomeriggio alla commissione consiliare aperta alla cittadinanza nella palestra della Pgs Auxilium dedicata al futuro assetto del trasporto pubblico in Bassa Valbisagno.

Nessun ripensamento, dunque: il taglio coinvolgerà tutte le linee che attualmente percorrono corso Sardegna eccetto il 48, esattamente com’era previsto nelle fasi iniziali del progetto. “Limitare le linee di adduzione a Marassi serve a garantire la regolarità del servizio e ad agevolare la percorrenza degli assi di forza, altrimenti il sistema non sarebbe sostenibile – spiega Mara Surdich di Amt -. Parte del risparmio chilometrico sarà investito in un’intensificazione delle frequenze, dove possibile. In ogni caso i tempi di viaggio non saranno mai superiori a quelli attuali. Oggi da piazza Galileo Ferraris a Principe, con le linee 37 e 20, si impiegano dai 28 ai 34 minuti. Con la nuova configurazione basterà prendere un solo mezzo e si arriverà a destinazione in 20 minuti”.

Scendendo nel dettaglio, a Quezzi sparirà il 47 e rimarrà solo l’82 che farà capolinea nel nuovo hub di piazza Galileo Ferraris, dove si attesteranno anche 381 e 383. Sulle alture di Marassi il 37 e il 356 saranno fusi in un’unica linea che, partendo dalla zona d’interscambio, salirà al Biscione, fermerà in via Fereggiano, raggiungerà piazzale Valery e tornerà al capolinea. Gli utenti delle linee collinari scenderanno su una banchina dotata di pensiline e sedute (in realtà non sarà proprio in piazza Ferraris ma nella parte terminale di corso Sardegna) e qui troveranno i nuovi mezzi da 18 metri che – come confermato oggi da Amt – partiranno ogni due minuti e mezzo nell’ora di punta mattutina. “Sarà inevitabile una revisione di tutto il sistema e costringere a qualche interscambio”, chiosa Fabio Gregorio di Amt.

La nuova configurazione di corso Sardegna sarà oggetto di una seconda commissione municipale il 4 marzo. Per ora l’architetto Agostino Macor del Comune di Genova ha confermato che le corsie riservate ai bus saranno ricavate ai margini dei filari alberati, senza più necessità di tagliare le piante. La soluzione allo studio dei progettisti è uno “scambio” a valle della chiesa di Santa Fede per far procedere i mezzi pubblici “contromano” sulle rispettive carreggiate, in modo da mantenere l’apertura delle porte sulla destra. Ma non è ancora chiaro quale sarà il saldo finale dei parcheggi, tenuto conto che decine di posti auto si perderanno con la costruzione del capolinea nei pressi di piazza Galileo Ferraris.

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Molte le preoccupazioni sollevate dai consiglieri d’opposizione. “Piazza Galileo Ferraris sarebbe sempre piena di autobus, ma lì ci sono un parco e una scuola”, sottolinea Enrico Sergio Davico di Genova Civica. “Diventerà una rimessa degli autobus, è l’unico sfogo della parte bassa del quartiere”, aggiunge Fabrizio Ivaldi del Pd. “Circa 50mila persone confluiranno su quelle banchine, ma saranno in grado di smaltire tutta questa utenza?”, si chiede Giorgio Di Lisciandro del Pd. Perplessità anche sulla rivoluzione in corso Sardegna: “Non capiamo perché non si possono tracciare le corsie sulla destra”, interviene Alfonso Nalbone del M5s. “Quando un’ambulanza passerà sulla corsia gialla non potrà sorpassare senza andare contromano”, nota Marco Del Gatto del Pd.

E ancora Maria Teresa Ruzza di Noi con Ferrante: “Non usiamo la macchina per andare in centro, ma poi dove la mettiamo? Toglieremo parcheggi, ma come li sostituiamo?”. Luca Mastropietro del Pd ha posto l’accento sulla gestione dei cantieri: “Si vogliono aprire su tutti e tre gli assi della Valbisagno, c’è una visione strategica d’insieme? Abbiate il coraggio di dire ai cittadini che per anni dovranno subire disagi”. Tra i temi ancora da affrontare c’è lo spostamento del mercato rionale di via Tortosa che ogni mercoledì e sabato occupa la parte terminale di corso Sardegna: al momento la soluzione più probabile sembra il trasferimento dei banchi in via Monticelli.

A toccare la Bassa Valbisagno non sarà solo l’asse centrale Marassi-Campi, ma anche la nuova linea Prato-Foce che passerà in sponda destra con una frequenza dichiarata di 3 minuti in orario di punta. “Ma allora a cosa serve lo Skymetro?”, hanno chiesto consiglieri d’opposizione e cittadini. “Hanno funzioni completamente diverse – ha replicato Surdich -. La distanza tra fermate e la velocità non sono paragonabili, in realtà l’utenza li userà a seconda delle esigenze”.

Del resto l’integrazione tra Skymetro e assi di forza è uno dei “buchi neri” del progetto di prolungamento della metropolitana in Valbisagno, come evidenziato anche dagli uffici della Regione. Da quanto hanno riferito i tecnici in commissione, la revisione della rete Amt sembra tutta incentrata sull’interscambio in piazza Galileo Ferraris e non tiene conto della futura stazione prevista in piazza Romagnosi. Inoltre una parte dell’utenza che oggi affluisce alla metropolitana dalle linee di Marassi e Quezzi – beneficiando perciò di tempi molto vantaggiosi nel percorso verso Ponente – verrà dirottata giocoforza sulla nuova linea bus centrale, che non fermerà in via Canevari e arriverà ben oltre Brignole.

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